Il Tribunale di Firenze “boccia” il Decreto Cutro firmato da Mattarella

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No all’espulsione ‘automatica’ verso la Tunisia in quanto non è un Paese sicuro e quindi le domande di asilo non possono essere rifiutate senza una specifica motivazione, con procedura accelerata.

Per i giudici del Tribunale di Firenze la Tunisia, dove alle ultime elezioni ha votato appena il 9% degli aventi diritto, “è investita da una grave crisi democratica con una significativa concentrazione di tutti i poteri in capo al presidente Saied”. Da qui la disapplicazione del Decreto Cutro, annullando l’espulsione di un migrante a cui il ministero dell’Interno aveva negato lo status di rifugiato. E’ il secondo caso in pochi giorni dopo Catania ma potrebbe non essere l’ultimo. In ogni caso sufficiente a mandare sulle furie il centrodestra, in particolare Fratelli d’Italia.

Giovanni Donzelli si dichiara “incredulo”. “Spetta al governo notificandolo al Consiglio europeo stabilire quali siano i cosiddetti Paesi di origine sicuri per i richiedenti protezione internazionale”, dice il deputato fiorentino e responsabile organizzazione del partito di Giorgia Meloni.

“I giudici devono assicurarsi che vengano rispettate le leggi, non occuparsi di modificarle. Spostare il potere di scelta politica da organi di rappresentanza popolare ad istituzioni non elettive sarebbe una sospensione della sovranità popolare sancita dalla Costituzione”.

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Parole analoghe dal senatore Paolo Marcheschi, secondo cui si crea “un caso giuridico che potrebbe avere in futuro effetti negativi sui rimpatri. Insomma, questa sentenza corre il rischio di far giurisprudenza e rappresenta, al pari di quella di Catania, un evidente attacco alle politiche del governo Meloni in tema di immigrazione”.

Ma i commenti sono decine. Curioso il basso profilo della Lega, solitamente molto loquace sul tema, ma concentrata sul caso di Catania e in particolare sulla giudice Francesca Apostolico.

Sul fronte opposto dal Pd si registrano la soddisfazione di Laura Boldrini (“la Tunisia non è un paese sicuro. E non si tratta di chissà quale oscuro complotto che vuole screditare il governo Meloni. Per definire la Tunisia come paese non sicuro, il Tribunale cita fonti accreditate, tra queste anche il nostro ministero degli Esteri”) e l’invito del deputato fiorentino Federico Gianassi, capogruppo in commissione Giustizia a stoppare l’attacco ai giudici: “Ognuno pensi a fare bene il proprio mestiere. Basta a delegittimazioni, interferenze, attacchi contro giudici che stanno svolgendo il loro lavoro”. Appello, a giudicare dalle ultime ore, del tutto inascoltato.
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