PALERMO- “Sono stati spesi dei soldi pubblici per cercare il mio amanteâ€, dice Rosario Crocetta. È uno dei passaggi più duri della testimonianza dell’ex governatore imputato per corruzione. Il processo è quello che ruota attorno ai presunti favori ricevuti dagli armatori Morace nelle gare per i collegamenti con le isole minori gestiti da Ustica Lines.
Secondo l’accusa, Crocetta nel 2017 avrebbe concesso una proroga in cambio di un contributo elettorale da 5.000 euro. E la storia dell’amante? Secondo il governatore, ad alimentare l’inchiesta furono anche le dicerie da caserma che circolavano all’assessorato regionale ai Trasporti in quel tempo guidato da Giovanni Pistorio. In particolare, a detta di Crocetta, ma ci sono anche delle intercettazioni a confermarlo, circolava la voce anche dell’esistenza di un suo amante a Filicudi che lo avrebbe portato a perseguire un interesse personale a discapito di quello pubblico.
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La Procura sostiene che l’ex presidente sarebbe stato ripagato con un bonifico di 5mila euro con cui Ettore Morace finanziava il movimento di “Riparte Siciliaâ€.
Crocetta però insiste sul tema dell’omosessualità . In aula si chiede quale fosse la necessità di seguirlo e fotografarlo in spiaggia a Filicudi: “È frutto di una cultura omofobica per cui all’eterosessuale si cerca la mazzetta e all’omosessuale si cerca l’amante. Non è possibile che io mi interessassi per ragioni pubbliche alle corse per le isole? Ma avrei fatto aggiungere un aliscafo perché ero innamoratoâ€. https://livesicilia.it

