SAN MARINO: le responsabilità sul caso Asset oltre la “cricca” e gli “smemorati cantori” di BCSM

Riceviamo e pubblichiamo

Caro Direttore,
com’è avrà senz’altro notato in RSM si è aperta la diga e continuano gli articoli relativi alla questione Asset Banca. Ovvero finalmente si cominciano ad avere opinioni e notizie sullo stato dell’arte che consentiranno ai cittadini sammarinesi – e non solo – di capire come la gravissima vicenda sta articolandosi.

Questa volta il paladino dell’attuale Governance di BCSM si è espresso in merito alla questione financo con opinione più che condivisibile in merito ai diversi punti da lui trattati.

Infatti che la vertenza debba essere risolta da giudice super partes è cosa evidente. Andrebbe però tenuto conto che, forse, il procedimento – onde oltretutto sveltirlo a beneficio di tutti i danneggiati – dovrebbe avere un iter semplificato considerando che non è dell’ “An” che ci si deve occupare ma semplicemente del “quantum”, benché questo non sia cosa da poco.

È comunque da capire se alla fine della fiera portare la questione davanti a un Giudice e non averla chiusa transattivamente (pratica assai diffusa nelle cause civili) vista l’evidenza dei fatti non sia foriero di ulteriori guai per la RSM (i cittadini) e BCSM stessa considerato che una sentenza sul punto porterebbe un numero imprecisato di possibili danneggiati ad adire in giudizio contro l’Ente finanziario. Oltretutto viste le ultime Leggi approvate addirittura in regime di Class Action. In fondo una transazione avrebbe portato e potrebbe portare a un accordo di riservatezza e a un “tombale” che metterebbe la RSM al riparo da ulteriori strascichi relativi alla vicenda. Inoltre la strumentalizzazione di tale eventuale accordo parrebbe decisamente remota se nello stesso come intelligenza esigerebbe venissero coinvolti ben due Governi considerato che tutto nasce con AdessoSM al potere e si reitera per quattro anni con l’attuale maggioranza.

A proposito del quantum va infatti tenuto conto che lo stesso non deriverebbe solo dall’illegittima LCA comminata ad Asset (per favorire il CIS a quanto pare essere stato appurato anche dalla Commissione Consiliare d’inchiesta), ma anche dalla reiterazione dell’illegittimità per gli anni che vanno dal 2018 al 2022. Reiterazione tra l’altro operata anche attraverso strampalate opposizioni alla rimessa in bonis di Asset oltretutto presentate da avvocato che non poteva non aver notato ciò che il giudice per due volte ha confermato in merito all’illegalità del posto in essere dalla “cricca’.

Ovvero, pur apprezzando che finalmente ci si occupi del caso Asset, non si può non notare la solita difesa a spada tratta di una gestione di BCSM che non parrebbe così immacolata.

Infatti se anche si volesse evitare di parlare riguardo ciò che è stata la gestione Crediti Delta (Cerberus, Spaxs/Illimity Bank, IFIS-Apollo, SGCD, senatore italiano dai 46! Incarichi) non si possono dimenticare le molteplici criticità che l’attuale Governance porta sulle sue spalle e si continua a non capire come possano essere costantemente ignorate da chi pretenderebbe di avere un punto di vista oggettivo su quanto tratta a proprio dire sempre e solo in favore della cittadinanza sammarinese.

Mi permetto quindi di allegare una piccola “smemoranda”, meglio, un decalogo di fatti a cui il bardo di BCSM che scrive sulle pagine del GiornaleSM, pare non dar peso nell’economia della gestione attuale dell’Ente finanziario e di vigilanza della RSM e di conseguenza nell’attuale situazione in cui versa la RSM dopo 5 anni e passa di questa governance.

Si rammenta infatti al cantore succitato come la Presidente di BCSM, che secondo lui sarebbe colei che ha risollevato le sorti finanziarie della RSM, a quanto parrebbe risultare da atti, comunicati stampa e articoli vari, sarebbe invece responsabile di:

1) come anche sopra espresso, non essersi accorta e aver sanato immediatamente quanto alla illegalità della LCA comminata ad Asset dai suoi predecessori consentendo anzi il protrarsi delle conseguenze del reato amministrativo dal 2018 al 2022 con quanto ciò sta comportando per la RSM e soprattutto per le vittime indirette dell’illegittimità commessa da BCSM.

2) aver concesso un finanziamento al CIS dell’ing. Marino Grandoni (banca poi rivelatasi già evidentemente “poco trasparente” sotto tanti punti di vista) addirittura modificando personalmente e in maniera retroattiva un verbale del Consiglio Direttivo di BCSM onde renderlo possibile.

3) non aver ancora ristorato i correntisti del sopracitato CIS di quanto perso a causa della chiusura di quest’ultimo per motivi evidentemente legati a responsabilità di BCSM in quanto Ente di Vigilanza finanziaria che, così come fu con Banca Commerciale Sammazzinese, non aveva vigilato, anzi…

4) aver richiesto un prestito di 150 milioni per conto della RSM a soggetto privato con residenza fiscale in Delaware. Prestito che secondo la CSDL sarebbe stato soltanto generatore di ulteriore debito non essendo mai stato utilizzato (https://www.libertas.sm/csdl-sul-prestito-cargill-buttati-via-da-san-marino-quasi-5-milioni-di-euro-tra-interessi-e-costi-di-intermediazione/), oltre che sicuramente fonte di guadagno per chi detta pratica di finanziamento ha seguito (si parlava al proposito dello Studio legale coinvolto in USA onde concludere l’accordo, Studio a quanto pare connesso allo Studio legale italiano di cui la Presidente Tomasetti è socia). Senza dimenticare l’alone di mistero che detto contratto si porta dietro considerandone la secretazione e quant’altro rappresentato anche da forza politica locale ex componente dello scorso Governo.

5) aver provocato con i propri comportamenti e/o dichiarazioni, le dimissioni di due importanti componenti il Condir di BCSM quali il dott. Volpinari e l’avv. Antonella Mularoni. Senza contare l’improvviso e inaspettato mancato rinnovo del mandato al membro dell’Audit interno Maurizio Sesta, oltretutto “scomparso” subito dopo che lo stesso era stato ascoltato dall’Ambasciatore italiano in merito a questioni legate alla pubblicazione dello Stato Passivo di Asset banca.

6) aver portato, vista la gestione finanziaria tutt’ora in atto, importanti autorità finanziarie europee quali l’Autorità bancaria europea (Eba), l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma) e l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (Eiopa),ad esprimere dubbi sull’opportunità dell’associazione dell’enclave all’UE, nonostante i proclami della Presidente stessa sui rapporti “recuperati” tra la Banca Centrale Europea e BCE.

7) aver creato come minimo forti imbarazzi istituzionali internazionali visti i suoi, a quanto parrebbe, indebiti, contatti con Servizi Segreti e Guardia di Finanza italiani. Contatti che il bardo della Presidente ha addirittura tentato di far passare come azioni positive per la RSM nonostante qualcuno ne abbia dichiarata l’illegalità parlando addirittura di possibile (alto?) tradimento nei confronti della Repubblica da parte della Presidente.

8) non aver raggiunto, nonostante proclami e promesse, alcuna firma relativa al Memorandum con Banca d’Italia in ben oltre 60 mesi di permanenza sullo scranno di Presidente di BCSM.

9) non aver mai cercato un Direttore generale fino all’estate 2022, ma di essersi sempre avvalsa di un vice (tra l’altro già presente in Carisp Cesena ai tempi dell’attività della Presidente in quella banca) cui tra l’altro è sempre stato negato il permesso di soggiorno in RSM. Ciò, oltretutto, nonostante paia che anche le presenze fisiche della stessa Presidente in RSM siano state elargite col contagocce con quanto possa aver contribuito quest’assenteismo alla gestio dell’ente finanziario sammarinese.

10) aver instaurato una sorta di regime del terrore a suon di querele, denunce e fiananco minacce a forze politiche, nei confronti di chiunque, giornalisti compresi, mettesse in dubbio il suo agire o esprimesse opinioni difformi alle sue sull’operato di BCSM.

Ecco, queste sono alcune delle dimenticanze sull’operato di chi dal 2018 al vertice di BCSM. Smemoratezze legate a questioni che, se imparzialmente sviscerati, sicuramente potrebbero portare a capire molti dei perché la RSM dopo “la cricca” si trovi ancora dov’è e sempre più indebitata.

Ora, come più volte già consigliato, cerchi l’opinione pubblica i motivi di tali dimenticanze (o revisionismi della realtà dei fatti) da parte del cantore di cui sopra e del GiornaleSM in genere, visto che non paiono cose da poco.

Lettera firmata

SOSTIENI IMOLAOGGI
il sito di informazione libera diretto da Armando Manocchia

IBAN: IT59R0538721000000003468037 BIC BPMOIT22XXX
Postepay 5333 1711 3273 2534
Codice Fiscale: MNCRND56A30F717K