San Marino e il silenzio Stampa su Asset Banca e varie responsabilità di Banca Centrale

 

silenzio Stampa su Asset BancaRiceviamo e pubblichiamo

Egregio direttore Manocchia,
eccomi di nuovo qui a disquisire sulle strane attribuzioni dei due pesi e due misure da parte del sistema “informazione” sammarinese.
Come avrà senz’altro notato quanto scritto recentemente in merito ai silenzi che circondano la vicenda Asset Banca, i cui soci dopo due anni dalla sentenza che ha stabilito l’illegalità della messa in LCA di quell’istituto da parte di Banca centrale sono ancora in attesa di vedersi restituito l’illegittimamente sequestrato dagli onesti gestori della cosa pubblica nell’enclave, non ha solleticato alcuna curiosità nei coraggiosi cronisti/opinionisti locali.

Questa strana indifferenza sull’argomento continua nonostante nel caso di specie ovviamente, il maltolto non lo si deve andare a cercare nei Balcani come qualcuno narra nella sua Chanson de la Tomaset, piuttosto basta andare direttamente in Cassa dei Risparmi della RSM dove è e rimane come da documentazione ufficiale e addirittura da bilancio della stessa.

Però pur sapendo tutti dove sono i quattrini (e non solo) di proprietà di Asset e dei suoi correntisti, creditori etc… nessuno muove foglia, con la paladina delle presunte ricerche in Macedonia dei soldi del CIS in testa a tutti.
Se si fosse giornalisti, oltre che di scrivere di questa inquietante vicenda in termini di cronaca spicciola, ci sarebbe da chiedersi il perché in Macedonia sì ma in CarispSM no ma in terra di San Marino nessuno lo fa. Chissà perché…

Si badi bene che sullo stesso organo di informazione sammarinese su cui sono apparse le notizie sulla Chanson di cui sopra, fino a poco tempo fa scriveva assiduamente l’ex direttore di Asset, Barbara Tabarrini, che però da tempo, nonostante i silenzi da parte di tutti gli altri sulla vicenda Asset e l’oramai conclamata ragione da vendere nel poter pretendere la restituzione dell’illegalmente sequestrato dallo Stato ai suoi clienti/soci/creditori, tace. Come mai?…

Chi volesse pensar male probabilmente assocerebbe quanto sopra narrato al fatto che al caso Asset si collega direttamente a quanto relativo alla precedente LCA di Banca Commerciale Sammarinese e a quanto quell’istituto di credito si è portato con sé all’interno di Asset stessa quando BCSM di fatto ne ordinò l’assorbimento a un euro (!).

Tra le tante cose non proprio limpide che riguardano Banca Commerciale Sammazzinese c’è, oltretutto e tra le altre, quanto relativo al caso della cittadina italiana ed UE che nel 2005 si è vista razziare il frutto di una regolare vendita di abitazione a società di diritto sammarinese da parte di funzionari della sopracitata banca grazie all’ evidente complicità? Negligenza? Favoreggiamento da parte degli allora vertici di BCSM.
Questi ultimi, va ricordato agli scriba attualmente impegnati nella difesa della fortezza Centrale, non erano in carica dal 2015 – anno da cui cui i volenterosi amanuensi cercano di far ricadere le malefatte di una certa gestione delle finanze conclusesi, a loro scrivere, con l’avvento della pulzella da Rimini nel 2018 – ma nel 2010 e nel 2011. Anni questi in cui gli alti papaveri di BCSM risposero con falsità ad esposti ufficiali nonostante evidenze poi conclamate e ravvisabili con un semplice click sui sistemi informatici di Banca Commerciale come decretato dal Tribunale unico e notato persino in sentenza CEDU del 15 Dicembre 2022 ove l’operato di BCSM è stato etichettato con queste parole: “ […] Banca Centrale […], in quanto Autorità di controllo, ha lasciato molto a desiderare in relazione alle azioni sul caso di specie”.

Senza contare che di queste parole, pur facendo parte di una sentenza di condanna comminata alla RSM, nessuno ha trovato il modo di informarne i cittadini sammarinesi sebbene la gestione del caso, soprattutto umanamente, sia decisamente deprecabile sotto ogni punto di vista e che dei fatti inerenti ne siano e ne fossero al corrente gli SdS Esteri, Giustizia e Finanze delle ultime due legislature, nonché l’attuale Governance di BCSM poiché portato alla loro attenzione dall’Ambasciatore italiano Guido Cerboni come da estratti da documento ufficiale qui sotto riportati:

-Il 5 marzo 2018 l’Amb. Cerboni aggiorna con una lettera il Signor SD sulle indicazioni ricevute dal Gabinetto del Segretario di Sato agli Affari Esteri circa l’impegno del medesimo ad approfondire il caso con altre Autorità sammarinesi, prima di decidere in merito alla richiesta di udienza dello stesso Signor D e della Signora GMMC.

-Nei primi mesi del 2019 l’Amb. Cerboni porta avanti i contatti con i collaboratori più stretti (Dottor Michele Andreini e Avv. Maria Katia Savoretti) del Segretario di Stato Renzi, anche in relazione ad asserite difficoltà degli Avv. Fattori e Fabbri con il Tribunale Unico per l’acquisizione di documenti relativi al caso e per la ripresa della causa civile vs Asset Banca.

-Il 13 maggio 2019 l’Amb. Cerboni invia al Dottor Andreini e all’Avv. Savoretti la richiesta di un incontro tra il Signor D ed i Segretari di Stato Renzi ed Eva Guidi (Segretario di Stato alle Finanze). Il successivo 17 maggio l’Avv. Savoretti comunica all’Amb. Cerboni la disponibilità dei due Segretari di Stato a ricevere il Signor D a Palazzo Begni il 24 maggio alle ore 12.00. L’incontro si tiene ed il Signor D (la Signora GMMC per seri motivi di salute non ha potuto essere presente) viene assistito, oltre che dall’Amb. Cerboni, dai suoi legali sammarinesi (Fabbri per la parte penale e Fattori per la parte civile), dall’Avv. L I del Foro di Forlì e dal Dott. F M di Forlì, il commercialista che ha effettuato la perizia dei danni materiali e morali subiti dalla I Segretari di Stato erano dal canto loro assistiti dall’Avvocato Generale dello Stato, Avv. Lucio Leopoldo Daniele, e dalla di lui collega Avv. Sabrina Bernardi, dall’Avv. Maria Katia Savoretti (Consigliere Giuridico dell’On. Renzi) e dal Dottor Antonio Kaulard, Capo di Gabinetto del Segretario di Stato alle Finanze.

-Il 13 novembre 2019, a seguito ulteriori contatti con la Presidente di BCSM Avv. Tomasetti, l’Amb. Cerboni riceve in Ambasciata il Dottor Maurizio Sesta, responsabile dell’Interna! Audit di BCSM (poi improvvisamente dismesso dall’incarico ndr), e l’Avv. Rita Vannucci (sua Vice), che riferiscono verbalmente sulle verifiche da loro effettuate.

-L’Ambasciata d’Italia porta il caso all’attenzione dell’On. Luca Beccari, nuovo titolare della Segreteria di Stato per gli Affari Esteri, con Nota Verbale del 28 gennaio 2020, allegando alla medesima una documentazione selezionata per utile riferimento. In tale Nota viene rinnovata la richiesta di una soluzione del caso in tempi per quanto possibile ravvicinati.

-Il 13 luglio 2020, a seguito dell’incontro a Roma tra le Commissioni Affari Esteri del Senato e quella della Repubblica di San Marino, l’Amb. Cerboni riceve in Ambasciata il Presidente di quest’ultima, l’On. Paolo Rondelli, auspicando un interessamento al caso da parte del Consiglio Grande e Generale.

Si noti poi come il silenzio sui fatti da parte dell’informazione sammarinese sia da sempre proseguito nonostante oltretutto la vicenda fosse stata portata più volte all’attenzione pubblica dai comunicarti stampa dell’avvocato della vittima, il sammarinese Marino Federico Fattori, visto che chi doveva per dovere, etica e codice deontologico non lo faceva, pur essendone informato nel dettaglio. (qui i link ai comunicati tanto per gradire
https://www.sanmarinortv.sm/news/comunicati-c9/avvocato-fattori-riporta-l-attenzione-sulla-vicenda-giudiziaria-di-g-m-m-c-a194209
https://www.sanmarinortv.sm/news/comunicati-c9/l-avv-marino-federico-fattori-sul-caso-della-sig-ra-g-m-m-c-a196844
https://www.libertas.sm/san-marino-lavv-marino-fattori-sull-imbarazzante-silenzio-delle-istituzioni-coinvolte/ )

E ora si parla insistentemente della vendita di Cassa dei Risparmi della RSM che detiene ancora quanto ad Asset e di conseguenza quanto a Banca Commerciale che si lega direttamente a chi gestiva la cosa pubblica in quegli anni, come detto ben antecedenti l’avvento della “cricca” con evidenti possibili insabbiamenti dell’accaduto nell’ultimo decennio all’interno di nuove proprietà, magari straniere.

Quindi, in chiosa, caro direttore come vede parrebbe che se si va a toccare quanto si lega a certe gestioni bancarie, centrali o meno che fossero, e alla vicenda Asset che anch’essa si lega a doppio filo a quel periodo, ci si trova tutt’ora di fronte alle tre scimmiette non vedo, non sento, non parlo, anzi meglio, di fronte al King Kong del non parlo. E ciò a prescindere da Commissioni d’inchiesta o lati umani delle vicende.

Si vede che per il sistema d’informazione locale se sei banca a maggioranza azionaria italiana o addirittura una semplice cittadina italiana ed UE… chissenefrega, non fate notizia anzi, forse la fate troppo e c’è qualcuno che politicamente potrebbe vedersi saltare per aria il giochino, magari sia di là che di qua da confine per cui, ripeto, chissenefrega di gente sul lastrico o che ci sta lasciando le penne… sempre MUTI! Deontologia ed etica sono per chi viene giudicato per la propria professionalità da organizzazioni indipendenti come Reporters Sans Frontieres non per chi deve fare solo interessi di parte pur di salvarsi penna, inchiostro e culamaio.

E noti bene che tutto questo in quell’enclave accade anche se ciò di cui non parlano e su cui si guardano bene di indagare, potrebbe pesantemente ricadere sulle spalle della cittadinanza locale. Infatti, come scritto nell’ultima lettera a lei: quanto può costare chiudere illegalmente una banca e continuare a reiterare il sequestro del maltolto per anni nonostante sentenza definitiva che lo dimostra?

Infine aggiungo: cosa ne penserebbe l’UE di tali comportamenti visto il tentativo disperato di Associazione tentato mentre, di contro, si approvano strane Leggi su domiciliazioni fiscali agevolate decisamente in concorrenza con l’economia degli Stati dell’Unione?

Lettera firmata