Migranti, stretta del governo sui finti minorenni

delinquenza minorile

Giro di vite in arrivo sui migranti “col trucco”. Il governo si appresta a intervire sul fenomeno dei profughi che si fingono minorenni per godere dei benefici di legge giustamente previsti da quella condizione. Di quell’espediente, sempre più diffuso tra i giovani che sbarcano sulle nostre coste, avevamo scritto nelle scorse settimane, raccogliendo la testimonianza e i sospetti di alcuni operatori umanitari impegnati in prima linea nell’accoglienza. “Molti migranti non accompagnati ci dicono di essere minorenni ma i successivi riscontri previsti dal protocollo dimostrano che non è così“, ci avevano raccontato fonti vicine a Caritas Italiana. Così, avevamo portato all’attenzione un tema non certo inedito ma per troppo tempo passato sottotraccia. Ebbene, ora l’esecutivo è pronto a rivedere proprio le procedure che regolano l’argomento, in modo da renderle più rapire e più precise.

“Il governo e il Viminale si stanno occupando nello specifico della questione e che sicuramente verranno predisposte novità al riguardo già nelle prossime settimane”, spiegano fonti della maggioranza a ilGiornale.it. Secondo alcune stime ministeriali, il 70% dei (presunti) minori stranieri si autodichiara diciassettenne, dato che già di per sé suscita qualche legittimo sospetto. Il fenomeno è letteralmente esploso negli ultimi tempi, contraddistinto proprio da una non sempre facile determinazione dell’età esatta dei richiedenti asilo. In assenza di documenti anagrafici ufficiali, infatti, le autorità italiane tentano di verificare le autocertificazioni dei migranti attraverso l’attività di un’equipe multidisciplinare. Tale protocollo, al netto di possibili imprecisioni, non fa altro che sovraccaricare la già ingolfata macchina dell’accoglienza, con procedure e trasferimenti che costano tempo, energie e denaro. Tanto denaro.

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L’intenzione del governo – già anticipata nelle scorse settimane dal ministro Piantedosi – è dunque quella di cambiare la legge Zampa del 2017, che assegna ai Comuni il compito di accogliere gli immigrati minorenni non accompagnati. “Non vogliamo in alcun modo ridurre le giuste tutele che spettano ai minori non accompagnati, ma riteniamo che servano procedure più veloci e più precise per stabilire chi davvero ne ha diritto. L’inefficacia dell’attuale norma è sotto gli occhi di tutti”, ci spiega la deputata Sara Kelany, responsabile immigrazione di Fratelli d’Italia ed esperta di diritto. Quella auspicata è dunque una “stretta seria ai furbetti dell’età”, ovvero ai falsi minorenni che ingannano lo Stato italiano per garantirsi una più lunga permanenza sul nostro territorio. L’attuale legge Zampa, al riguardo, è infatti ritenuta troppo permissiva dal centrodestra.

“Ritengo che occorra intervenire offrendo criteri oggettivi di determinazione dell’età. L’autocertificazione è un sistema assolutamente insufficiente, perché comporta che, chi arriva sul nostro territorio, nella stragrande maggioranza dei casi si dichiari diciassettenne, spesso non essendolo. È proprio su questo che occorre lavorare”, spiega ancora Kelany. L’ulteriore obiettivo della maggioranza è quello di “garantire ai minori un trattamento diverso e migliore di quello attuale, ad esempio evitando la promiscuità al momento del loro ingresso”.

Da sinistra si prevedono facili levate di scudi e veti in favore dell’attuale legge, che i dem si ostinano a difendere e a definire un modello a livello europeo. Ma i progressisti di casa nostra dimenticano che a chiedere un adeguamento delle normative sono proprio gli operatori umanitari e, soprattutto, i sindaci e gli amministratori locali alle prese con un fenomeno di sempre più difficile gestione.

Marco Leardi

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