(https://www.ilgiornale.it) – Non possono più disporre della casa di loro proprietà da oltre un anno. Il motivo? Dopo il decesso del precedente affittuario, alcune persone di etnia rom si sarebbero introdotte nell’appartamento in questione, prendendone letteralmente possesso senza pagare un euro d’affitto. Questa la vicenda dai tratti surreali che arriva da Pistoia e ha come protagonisti due coniugi, i quali (insieme ai figli) stanno a quanto pare attendendo dallo scorso marzo l’esecuzione del provvedimento del tribunale che ha condannato i rom a lasciare l’immobile. Sulla base di quanto riportato dal quotidiano La Nazione, tutto iniziò nel 2021, quando la coppia si trasferì ad Abetone e decise quindi di affittare l’appartamento situato nel capoluogo provinciale. La casa in questione fu quindi data in affitto ad un anziano, con regolare contratto di locazione, e i primi mesi trascorsero senza problemi: pagamenti regolari e rapporti nel segno della cordialità.
Il problema sorse a quanto sembra nel 2022, a seguito della dipartita dell’anziano. Secondo gli accordi, la casa sarebbe dovuta tornare al proprietario, con quest’ultimo che aveva inoltre deciso con la famiglia di trasferirvisi in pianta stabile. Ma nei mesi scorsi, durante un sopralluogo, ecco la sorpresa: l’appartamento era stato occupato abusivamente da un’altra famiglia. “Quando sono entrato in casa ho trovato un’intera famiglia: padre, madre e figlio, di origine rom, e mai visti prima. Ho avuto uno choc – ha ricordato il padrone di casa – ancor più quando ho scoperto che loro non avevano alcuna intenzione di lasciare la casa. E anzi vantavano un diritto sulla stessa, esibendo quello che ho poi compreso essere un falso contratto di locazione. Un documento contraffatto, s’intende, col quale avevano anche ottenuto la residenza, presso l’ufficio anagrafe”.
L’uomo si è quindi rivolto alle autorità, con la questione che si è presto trasferita nelle aule giudiziarie. Il tribunale di Pistoia ha come detto condannato gli occupanti ad abbandonare lo stabile, oltre al versamento di una quota pari a 550 euro, “a titolo di indennità di occupazione per ogni mese a far data dalla messa in mora e sino all’effettivo rilascio, oltre alle spese condominiali dovute, agli interessi e alla rivalutazione monetaria”. Nonostante il verdetto risalga ormai a cinque mesi fa però, il padrone di casa e i suoi familiari non sono a quanto pare ancora riusciti a rientrare in possesso del bene. Un nuovo tentativo di sfratto dovrebbe essere però messo in atto nelle prossime ore. “Temendo nuove resistenze, abbiamo inoltrato una domanda per richiedere la presenza delle forze dell’ordine – ha concluso l’uomo – in tutto questo tempo io mi sono ammalato. Ho sviluppato una forma di psoriasi, evidentemente legata allo stress patito”.