Prof Sinagra: ‘gli Usa se ne strafottono di diritti umani e democrazia’

dollari USA

di Augusto SinagraDIFESA DELL’UCRAINA O DEL DOLLARO?
Solo ciò che accade è vero. Non le chiacchiere. Si chiama fenomenologia. E i fatti cosa dicono?

1. Già da poco dopo la dichiarazione d’indipendenza di Philadelphia del 4 luglio 1776, gli USA se ne strafottono dei diritti umani e della democrazia, svolgendo sempre politiche rivolte non al benessere della propria popolazione, bensì funzionali alle loro ossessioni imperialiste di potenza globale.

2. È un fatto che da che esistono gli USA hanno avuto solo otto anni di pace più i quattro della presidenza Trump, e ciò senza che mai nessuno li avesse attaccati. Dunque, guerre provocate da loro.

3. E le guerre più importanti e geopoliticamente decisive sono sempre state provocate dagli USA in difesa del loro stramaledetto dollaro.

4. Dopo l’annullamento unilaterale da parte degli USA degli accordi di Bretton Woods e dunque l’abbandono del principio della “parità oro” della loro moneta, essi da un canto hanno messo in funzione le loro tipografie stampando dollari senza alcun limite e accumulando un debito pubblico stratosferico specialmente verso la Cina (e guarda caso insorge ora sempre per mano USA la crisi per Taiwan) e d’altro canto hanno intensificato in modo parossistico il loro bellicismo aggressivo (basti pensare all’Iraq, all’Iran, alla Siria, all’Afghanistan e alla Libia).

5. Gli USA fanno questo per ribadire le loro politiche di dominio globale e imporre il dollaro come unica moneta per scambi internazionali, anche se il dollaro in sé vale meno dei talleri della Slovenia indipendente.

6. Come ben dice il Senatore democratico Robert Kennedy (nipote del compianto presidente Jhon Fitzgerald Kennedy), agli USA non gliene strafrega un cappero di quel che accade in Ucraina (e da loro provocato fin dal 2014) in termini di vite umane ucraine e costi per l’impegno bellico.

7. Gli USA sono costretti a sostenere la marionetta ucraina per riaffermare la loro volontà di dominio globale per sostenere la loro moneta dollaro che non vale assolutamente niente; oltre che per sostenere la loro industria bellica che è, in termini economici, il fattore produttivo più importante dell’economia USA.

8. In Ucraina gli USA difendono i loro laidi interessi e ciò che li preoccupa dell’esito vittorioso della guerra da parte della Russia (la quale “tiene banco” contro gli USA, la NATO e altri Stati fino alla concorrenza di circa 50), è la creazione e il rafforzamento dei c.d. BRICS tra i quali c’è la Russia e la Cina (e scusate se è poco).

9. Essi sono preoccupati della ormai conclamata fine del globalismo e dell’assetto unilaterale del mondo in termini unilateralistici, e vedono nel multilateralismo sostenuto dalla Russia la più grave minaccia.

Gli USA hanno ragione: la fine del dollaro è per loro la vera minaccia che non consentirà più loro di intendere l’emissione della moneta come un semplice lavoro di tipografia. Dunque, la fine della loro artificiosa economia è la fine del loro sanguinario imperialismo.

Gli USA, dunque, sostengono il cocainomane ucraino per difendere, come detto, i loro sporchi interessi. Tuttavia, il nuovo corso avviato da Russia e Cina è inarrestabile e i vari G7 diventeranno incontri di vecchi paranoici dementi. Il dollaro già ora non è più moneta esclusiva per gli scambi internazionali e il suo declino è inarrestabile.

La bestia è mortalmente ferita e questo è il maggiore pericolo per l’umanità.
Le bestie ferite possono reagire nei modi più inconsulti.
Sicuramente il governo garbatellaro prenderà le opportune misure, acquistando le necessarie “partite” di corni rossi anti jella.

Viva Mattarella, viva la Meloni, Tajani, Giorgetti, Nordio, Salvini e gli altri protagonisti di questa tragica recita da avanspettacolo.
Bona domenica a tutti. Ogni pratica scaramantica è consentita.

AUGUSTO SINAGRA Professore ordinario di diritto delle Comunità europee presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Avvocato patrocinante davanti alle Magistrature Superiori, in ITALIA ed alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, a STRASBURGO

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