Covid, inchiesta Sunday Times accusa la Cina: virus nato in laboratorio

laboratorio cinese

Torna ad aleggiare la tesi che vuole il diffondersi della pandemia di Covid-19 causata da un incidente nel laboratorio dell’istituto di virologia di Wuhan, da sempre indicata come la città dalquale il virus ha iniziato a espandersi in tutto il mondo. A tornare sul tema il Sunday Times, che ha pubblicato domenica un lungo report in cui accusa le autorità cinesi di aver insabbiato quanto accaduto.

L’accusa

Il Sunday Times specifica di aver consultato documenti, comunicazioni top secret, oltre ad aver interpellato esperti del settore fino ad arrivare all’intelligence degli Stati Uniti, che da tempo indaga sulle origini del virus. Secondo quanto affermato dal settimanale quindi, la Cina stava conducendo esperimenti su Coronavirus modificato in laboratorio, coordinato dal Ministero della Difesa cinese, in vista di una possibile guerra batteriologica, nascondendo queste ricerche alle autorità straniere.

Le presunte origini del virus

L’istituto di virologia di Wuhan nasce nel 2003 a seguito della diffusione della Sars, sovvenzianato anche da dollari americani, con il laboratorio che nel corso degli anni inizia a testare nuovi virus rinvenuti su topi geneticamente modificati. Sempre secondo quanto riporta il Sunday Times, l’obiettivo dell’istituto è creare virus più potenti e infettivi, finché non si arriva alla “scoperta” di ciò che causerà la pandemia, mescolando il coronavirus W1Y1 con il SHC014 e un altro patogeno simile alla Sars. Una scoperta non condivisa con il resto della comunità scientifica, che porta gli investitori occidentali e chiudere i rubinetti.

Arriviamo al 2016, quando gli scienziati cinesi dichiarano di aver scoperto nel 2012 un nuovo tipo di Coronavirus in una miniera del Mojiang, per il quale alcuni studiosi perdono la vita dopo aver raccolto campioni di escrementi di pipistrello. Da quel momento, si interrompono del tutto le comunicazioni tra il laboratorio e l’occidente, con gli scienziati cinesi che continuano a lavorare al virus, presentando anche, già nel febbraio del 2020, il brevetto di un vaccino.

Il governo cinese avrebbe anche nascosto i malori di alcuni ricercatori dell’istituto di ricerca, con sintomi molti simil a quelli del Covid, avvenuti nel novembre 2019, circa un mese prima dell’allerta mondiale, con i primi veri focolai, aggiunge il Sunday Times, avvenuti proprio intorno all’istituto. Il settimanale britannico conclude quindi affermando che non ci siano prove evidenti che il virus sia stato concepito proprio in quei laboratori, anche a causa dell’oscurantismo del governo cinese, ma che le sue fonti e gli studi effettuati dimostrino quanto accaduto.
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