Biolab Pesaro, inondata l’area dove vogliono manipolare i virus

Il laboratorio biolab di Pesaro diventa subacqueo, ironia della rete: in un’area sottoposta ad esondazioni si manipolano i virus

di Antonio Amorosi – (www.affaritaliani.it) – Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere. E’ finita inondata, in modo pesante, l’area del Comune di Pesaro in cui si è progettato di costruire il biolaboratorio (BSL3) per la manipolazione dei virus.
Un centro, quello di Pesaro, un gradino sotto il laboratorio di Wuhan in Cina (BSL4), luogo sul quale diversi ricercatori internazionali hanno sollevato il dubbio della fuoriuscita del virus che ha provocato l’ultima pandemia mondiale. Parliamo del noto laboratorio di bio-sicurezza (BSL3)” a cura “dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche ‘Togo Rosati’” contro cui migliaia di cittadini hanno manifestato ancora alcune settimane fa, il primo maggio. Affaritaliani fu tra i primi a parlarne.

E non è la prima volta che accade. Già a fine gennaio c’è stato un allagamento significativo ma meno importante. La domanda è: su territori così sensibili si va a costruire un laboratorio del genere?
Ebbene sì. La delibera del consiglio del Comune presieduto dal sindaco Pd Matteo Ricci indicava proprio in quel punto, visibile nel video, “la creazione di un laboratorio di bio-sicurezza (BSL3), ossia una struttura in grado di garantire sperimentazioni e manipolazioni, in vivo e in vitro, di agenti virali pericolosi per la salute animale e dell’uomo in condizioni di massima sicurezza e contenimento biologico”.

In rete fioccano i commenti dei cittadini. Franco: “Ecco… dove si vuole costruire…”. Poi il commento ironico di Claudio: “Come primo esperimento… sostituzione del cervello di Ricci”. Adriano: “E’ sempre un esperimento”. Marina: “Qui dovrebbe sorgere il laboratorio!? Ma siamo matti!!!” Lucia: “Facessero il laboratorio galleggiante”. Andrea: “Io, fossi in loro, smetterei di sfidare Dio”. Teresa: “Sfidano tutti noi. Sfidano l’essere umano in sé”.

Biolaboratorio, livello sicurezza 3 a Pesaro. La paura di un’altra Wuhan

L’area, posta in una zona abitata e nel quartiere Torraccia, vede la presenza dal fiume Foglia, che è uscito dagli argini ed ha allagato il circondario, come è accaduto tante volte nella storia del territorio.
Dal centro Zooprofilattico garantiscono che ci saranno solo animali infetti e nessuna sperimentazione, lo stesso dice il Comune. Ma un laboratorio BSL3, come riporta sul sito nel ministero della Salute italiano la ricercatrice Francesca Colavita, microbiologa e virologa che fa parte del team di ricercatori dell’Istituto nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani”, tratta i patogeni e i virus del “Gruppo di rischio 3”, che quindi sono quelli di cui si occuperebbe il laboratorio di Pesaro e possono presentare un “Rischio individuale: elevato; Rischio collettivo: basso/moderato”. Tradotto: un basso/medio rischio di propagazione tra le persone. Ma parliamo di agenti pericolosi come il “Mycobacterium tuberculosis”, il “Dengue virus”, il “Chikungunya virus” e il “MERS/SARS-CoV”.

“E’ quella la zona”, spiega ad Affaritaliani il vicecapogruppo della Lega Andrea Marchionni che si è astenuto sul voto in Consiglio Comunale. “Che fosse a rischio esondazione era risaputo da tutti. La difesa di chi vuole costruire è dire che il progetto tiene conto di questo aspetto. Verrebbero realizzate opere di contenimento, con vari canali di sfogo. Ma sa, con i soldi, per assurdo, si può costruire anche un palazzo sulla Luna. Il problema è il senso di tutto questo. Se si costruisse mai una cosa del genere il buon senso prevederebbe di farla in un territorio dove c’è la massima sicurezza”. Il buon senso… la strana rarità del nostro tempo.

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