âLâItalia fa parte della Nato dal 1949, ha aderito alla Carta delle Nazioni Unite nel 1955, è stato fondatore dellâUnione europea. La nostra partecipazione alle istituzioni internazionali non è un pranzo di gala, sono impegni presi con i cittadini italiani che pagano le tasse e votano: sono azione politica. âPartecipareâ per me significa condividere valori fondamentali e trasformarli in decisioni concrete: quella del governo che presiedo è una presenza attiva. In Ucraina è in gioco non unâastratta libertĂ , ma quella dellâEuropa, i nostri confini materiali e ideali sono minacciati dalla guerra dâaggressione della Russiaâ. Lo afferma il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in unâintervista al direttore de âIl Foglioâ, Claudio Cerasa.
âSiamo di fronte -prosegue la premier- alla piĂš grave crisi mondiale degli ultimi decenni, abbiamo ogni giorno la prova della competizione durissima tra lâoccidente e quel âresto del mondoâ che di fronte a un segnale di âresaâ, un rallentamento dellâazione a supporto della resistenza di Kyiv, potrebbe pensare che in fondo si può giocare dâazzardo con la guerra per centrare lâobiettivo piĂš grande: indebolire lâordine liberale e rafforzare il potere e lâinfluenza globale di dittature, democrature e regimi autoritari. Questo non lo possiamo permettere, per lâEuropa è una prova della Storia che non ha alternative: dobbiamo âvincere la paceâ.
“E, per vincerla, dobbiamo sostenere lâUcraina sul piano politico e militare con fermezza e saggezza. Ho visto in Parlamento chi agita la bandiera di una pace astratta accusare il Governo di trascinare lâItalia verso la guerra, di spendere soldi per le armi. Niente di piĂš falso – sottolinea Meloni – sbagliato e pericoloso per il nostro futuro. Sulla spesa, diamo a Kyiv sistemi di difesa che giĂ abbiamo e aggiungo che ogni vita salvata grazie al nostro supporto per me non ha prezzoâ.
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âChi parla genericamente di pace -insiste il presidente del Consiglio- dimentica che câè la guerra, ignora la realtĂ sul campo di battaglia, non è mai stato in Ucraina âdove sono andata e ho visto con i miei occhi la devastazione, il dolore, il lutto, lâorrore, lâeroismo e la speranza di chi vive ogni giorno come se fosse lâultimoâ e pretende la resa non solo del valoroso popolo ucraino, ma anche la nostra. Democrazia e libertĂ sono la conquista di ogni giorno. E il Governo dellâItalia che ho lâonore di guidare può e deve essere protagonista. Il progetto europeo si fonda su questi pilastri, la forza del diritto internazionale -che la Russia ha violato con lâinvasione dellâUcrainaâ non può essere scambiata con il diritto del piĂš forte. Il nostro sostegno allâindipendenza dellâUcraina non mancherĂ mai, sarĂ sempre coordinato con gli alleati, in un quadro di multilateralismoâ.
âDaremo allâUcraina tutta lâassistenza di cui ha bisogno per esercitare il diritto alla legittima difesa, secondo quanto stabilisce la Carta delle Nazioni Unite, secondo quello che ci detta la nostra coscienza di europei, di italiani che amano e difendono la libertĂ . Le decisioni dellâUnione europea, le azioni della Nato, sono coerenti con i nostri ideali. Difese aeree e munizioni sono lo scudo di cui ha bisogno Kyiv per difendere la vita dei civili, la Russia bombarda la popolazione in maniera indiscriminata, punta a distruggere le infrastrutture (acqua, luce, riscaldamento, trasporti) necessarie per la vita quotidiana di uomini, donne, bambini. Quella di Mosca è una guerra di logoramento che ha lâobiettivo di piegare la volontĂ del popolo ucraino e la nostra risolutezza. Ma la Russia questa volta è dalla parte sbagliata della Storiaâ.
âLâho detto e lo ripeto: non è una questione che si può sottoporre al consenso del momento, la sfida è immensamente piĂš grande e chi pensa alle percentuali dei sondaggi spalanca solo le porte di una sottomissione allâaggressore. Agli sbandieratori dellâarcobaleno, ai maestri dellâutopia dico: pensate ai vostri figli e ai vostri nipoti, volete per loro un domani in unâEuropa minacciata e senza libertĂ ? Churchill -conclude Meloni- diceva che âchi vive nella libertĂ ha un buon motivo per vivere, combattere e morireâ. Questo è il tempo di ricordare le sue parole, servono a comprendere le ragioni profonde della fiera resistenza dellâUcraina. Sono anche le nostreâ. ADNKRONOS

