Mantovano smentisce Crosetto: “Minacce russe? Nessuna evidenza”

Guido Crosetto

Mantovano risponde al presidente Copasir Guerini, che aveva chiesto informazioni: “Non ci sono evidenze sulle minacce a Crosetto”

Non risulta alcuna evidenza di intelligence riguardanti concrete minacce nei confronti del ministro della Difesa Guido Crosetto. Così, a quanto si apprende da fonti di governo, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Alfredo Mantovano, avrebbe risposto in una lettera inviata al presidente del Copasir Lorenzo Guerini, che aveva chiesto informazioni in merito. La lettera confermerebbe inoltre l’impegno dell’intero comparto sicurezza nel continuare a vigilare e a mantenere alta l’attenzione.

Nei giorni scorsi su alcuni media erano circolate voci su una taglia di 15 milioni di dollari che la Brigata Wagner avrebbe messo su Crosetto. Il titolare della Difesa aveva commentato su twitter: “Ogni giorno girano informazioni, più o meno verosimili, più o meno piacevoli, che spetta a chi di dovere, chi si occupa della sicurezza della Repubblica, verificare, approfondire e, se necessario, contrastare. Bastano loro. Parlarne pubblicamente non serve e non aiuta nessuno”.

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l Foglio, da cui era partita la notizia, si dice “felice” del fatto che gli 007 italiani non abbiano riscontrato evidenze sulle minacce al ministro della Difesa. Tuttavia, conferma che una comunicazione informale ha reso noto, ad autorevoli esponenti del governo, che “un ordine” era stato diramato da Medvedev per esortare la brigata Wagner a colpire il ministro della Difesa italiano.

Il Foglio: “Quella citata nel dispaccio, fornito per le vie brevi a membri di primo piano dell’esecutivo, era una fonte straniera: i dettagli sul possibile attacco, la cifra relativa alla taglia, provenivano da questo informatore. Il Foglio, venuto a conoscenza della notizia, ha chiesto ed avuto conferme in tal senso da parte del governo”.

E ancora: “Che sulla vicenda ci sia stato un interessamento della nostra intelligence è, pure questa, una notizia di cui abbiamo avuto conferma dal governo. Fin qui, i fatti. Di cui, ovviamente, abbiamo prove e riscontri. Documentati. Documentabili. Dopodiché, spetta al governo stesso, ed eventualmente ai servizi segreti, valutare la reale concretezza della notizia ricevuta e della minaccia rivolta al ministro”.  (affaritaliani.it)

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