Politicamente corretto, casa editrice cancella i termini ‘grasso’, ‘brutto’ e ‘femmina’

censura Roald Dahl

Via a termini ritenuti offensivi come “grasso” e “brutto”, ma anche “femmina”, da sostituire con “donna”. Una casa editrice britannica ha deciso di rivedere i testi di Roald Dahl, celebre scrittore di romanzi per bambini come Il GGG, Matilda, Streghe e La fabbrica di cioccolato, dopo aver consultato un comitato composto da “lettori sensibili”. L’iniziativa non è piaciuta a molti, e ha portato persino all’intervento del primo ministro del Regno Unito, Rishi Sunak.

Tra le voci critiche si segnalano quella di Salman Rushdie, secondo cui le modifiche sono una “assurda censura”, mentre l’attore Brian Cox ha tacciato la revisione di “cancel culture”. La decisione è stata presa dalla casa editrice Puffin, e fa parte di una rivisitazione più generale delle opere letterarie di cui detiene i diritti. L’obiettivo è far sì che i suoi classici “possano essere fruiti ancora oggi da tutti”. Nel caso delle opere di Dahl, la casa editrice si è avvalsa della consulenza della fondazione omonima gestita dagli eredi dello scrittore, i quali già in passato si erano scusati pubblicamente per alcune affermazioni antisemite attribuite a Dahl. Nulla a che vedere certo con i ‘ritocchi’ decisi adesso, che riguardano soprattutto le descrizioni dell’aspetto fisico dei personaggi di Dahl.

Nell’opera I gemelli, ad esempio, la signora Twit non è più “brutta e bestiale”, ma solamente “bestiale”. Allo stesso modo, le correzioni più comuni sono state quelle che hanno sostituito descrizioni di persone grasse, spesso apportate con la collaborazione di enti come Inclusive Minds, collettivo di persone che unisce appassionati di inclusione nella letteratura per l’infanzia. A questo proposito, la Roald Dahl Story Company ha dichiarato che ogni alterazione fatta al testo originale è stata “piccola e attentamente considerata”.

Ma nonostante questo, la revisione ha suscitato clamore anche a livello politico. “Quando si tratta del nostro variegato patrimonio letterario, non dovremmo fare i capricci con le parole”, ha detto il portavoce.”È importante che le opere letterarie, le opere di narrativa, siano conservate e non aerografate”, ha aggiunto.
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