Medici cubani in Calabria, Ong accusa Italia di “riduzione in schiavitù”

medici cubani

Ci sono Ong che si occupano di soccorso in mare dei migranti – con tutte le distorsioni viste in quei anni – e altre che si occupano di diritti civili. Come l’Ong Prisoners Defenders, che si sta rendendo protagonista di un caso che ha del surreale. L’organizzazione non governativa infatti nel suo ultimo report annuncia la denuncia all’Onu e alla Corte Penale Internazionale di tre Paesi: l’Italia, il Qatar e il Messico. Il motivo? Tratta di esseri umani e riduzione in schiavitù. Di chi parliamo? Qui viene il bello: dei medici cubani.

Come riporta il sito di Nicola Porro la Ong ha indicato che “la posizione attiva dei governi della Regione Calabria (Italia), Qatar e Messico nell’appaltare contingenti di operatori sanitari in condizioni di schiavitù al governo è passibile di accusa formale di questi governi presso Nazioni Unite e la Corte penale internazionale per tratta di persone, schiavitù, persecuzione e altri atti disumani, crimini contro l’umanità rappresentati dallo Statuto di Roma nel suo articolo 7”. Per questo Prisoners Defenders ha annunciato di aver ampliato con relativa documentazione inviata alle Nazioni Unite e alla Corte Penale Internazionale una denuncia precedente presentata allo stesso tribunale dell’Aia.

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Secondo la Ong “la partecipazione di questi tre Paesi al regime di schiavitù” è già “stato ampiamente denunciato da centinaia di medici cubani davanti a queste ed altre organizzazioni, molte delle quali hanno accolto questa denuncia e condannato i fatti”. Prisoners Defenders si definisce una associazione costituita in Spagna senza colori di partito e fini di lucro, che lavora per promuovere i diritti umani nei “Paesi dove vige la tirannia”. Gli ultimi medici cubani sono arrivati in Calabria a novembre, e sono circa una cinquantina.
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