Covid, mazzette all’obitorio per far vedere le vittime ai parenti

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Pagavano mazzette ai dipendenti dell’obitorio di Saronno (Varese) per consentire ai familiari dei pazienti morti di covid di vedere le salme, in violazione delle norme per limitare il contagio. Coinvolte dieci persone: almeno quattro imprenditori nel settore delle pompe funebri, medici e dipendenti dell’ospedale di Saronno. Due le persone arrestate (una ai domiciliari), due i divieti di esercizio di professione medica, quattro divieti di esercizio dell’attività di impresario funebre e due sospensioni dall’esercizio delle mansioni di addetto all’obitorio. Queste le misure cautelari scattate a seguito di un’indagine dei carabinieri coordinati dalla Procura di Busto Arsizio, con accuse a vario titolo per corruzione di incaricato di pubblico servizio, peculato, furto, truffa e falsità ideologica.

Le indagini sono state avviate nel novembre del 2020, dopo alcune segnalazioni giunte dalla direzione sanitaria dell’ospedale. Grazie alle intercettazioni telefoniche e video, ai riscontri documentali e alle testimonianze, è emerso che i titolari di alcune imprese di onoranze funebri erano soliti elargire denaro ad alcuni dipendenti dell’obitorio (uno dei quali arrestato) perché spingessero i parenti dei defunti alla scelta dell’impresa cui affidare il servizio funebre. Inoltre, pagavano mazzette per far vedere le salme ai congiunti anche quando queste erano di pazienti risultati positivi al covid in violazione delle norme anti-contagio.
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