Governo ecologista, rigassificatore di Piombino «esentato da valutazione di impatto ambientale»

Rigassificatore di Piombino

Il progetto per il rigassificatore di Piombino (Livorno) sarà esentato «dall’applicazione delle disposizioni in materia di valutazione di impatto ambientale», perché «eventuali ritardi o ostacoli suscettibili di impedirne una tempestiva attuazione risultano contrari all’interesse dei cittadini italiani e finirebbero per mettere a repentaglio la sicurezza energetica del Paese». La conferma è arrivata da una lettera inviata dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, alla Commissione europea e pubblicata sul sito del commissario straordinario per il rigassificatore, Eugenio Giani. Lo scrive www.ilsole24ore.com

Durata: non oltre tre anni

Nel documento Cingolani chiarisce anche che dalle interlocuzioni tra Snam e Giani è emerso che «per espressa condivisione tra i due soggetti e nell’interesse della comunità locale, la permanenza della nave Fsru presso la banchina del porto di Piombino sarà autorizzata non oltre tre anni e che sarà individuato un sito per la successiva ubicazione offshore della nave stessa».

Youth4Climate Greta Thunberg e il ministro Cingolani

Rigassificatore di Piombino, pareri entro il 19 settembre

Sempre sul portale regionale del commissario si stanno moltiplicando i documenti degli enti chiamati a dare il loro parere sul progetto, entro il 19 settembre. Per molti di loro, tra cui l’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale, il Genio civile, l’ufficio delle Dogane di Livorno, la Sovrintendenza, i documenti forniti da Snam presentano lacune sui rischi ambientali, sanitari, sugli scenari di rischio per incidenti o collisioni e sulle interferenze del rigassificatore con le altre attività: dai traghetti per le isole all’acciaieria Jsw.

L’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat) chiede, per esempio, un «monitoraggio delle acque superficiali» per il rilascio in mare di cloro e maggiori «informazioni sulle emissioni di polveri», ai Vigili del fuoco di Livorno che ritengono necessari «studi sulla valutazione dei rischi di impatto nel porto» tra metaniere, rigassificatore e traghetti e chiede a Snam quali misure intenda adottare «al fine di prevenire e mitigare il rischio di collisione».

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