Il Copasir blocca il gas africano: acquisti solo da Paesi stabili

può pagare in rubli

La questione del gas sta diventando sempre più difficile per l’Italia. L’improvvisa decisione presa ieri da Putin di sospendere l’approvvigionamento di metano russo, immediatamente e con un preavviso di un solo giorno, a Polonia e Bulgaria, che non vogliono pagare in rubli, ha fatto tremare tutta l’Europa. La Russia ha voluto dare un segnale chiaro a chi intende mettersi in mezzo nella guerra contro l’Ucraina. Il conflitto armato ormai prosegue senza sosta da due mesi ma in parallelo stanno anche cambiando gli equilibri del mondo. Si teme un’escalation e ogni giorno che passa il rischio che si arrivi alla terza guerra mondiale si fa sempre più concreto.

Il Copasir blocca il gas africano

Per l’Italia arrivano però brutte notizie sul fronte del gas, sulla questione – si legge sulla Verità – è intervenuto il Copasir e il comunicato del comitato per la sicurezza non lascia ben sperare. All’interno della relazione si mette nero su bianco che “l’affrancamento delle forniture provenienti dalla Russia e le differenziazioni dell’approvvigionamento si sono resi necessari”. Ma a patto, però, che i Paesi da cui compriamo l’energia siano politicamente stabili.

“Puntare dunque sul continente africano quale via d’uscita per superare la dipendenza dalla Russia può costituire un passo obbligato e al contempo una sfida e un’opportunità per l’Italia e per l’Europa”. Senza il gas russo l’Italia avrà qualcosa come 10 miliardi di metri cubi di gas in meno, un’enormità. Senza il metano di Putin il nostro Paese rischia di piombare in una crisi energetica senza precedenti.  (affaritaliani.it)

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