Prima CAUSA Pilota contro il Green Pass al Tribunale Ascoli Piceno

Prima CAUSA Pilota contro il Green Pass

di Avv. Giuseppe De Santis – Mauro Sandri – Giulio Marini

La prima CAUSA Pilota in Italia contro il Green Pass avrà luogo il 20 Dicembre presso il Tribunale Ascoli Piceno, sezione lavoro; verrà discusso dagli avvocati Giuseppe De Santis e Mauro Sandri un ricorso d’urgenza di un lavoratore che si trova allontanato dall’azienda perché – pur in possesso del certificato COVID – non intendeva esibirlo che ai soggetti espressamente elencati nel Regolamento UE 953/21 articolo 10.3, ritenendo altresì che il trattamento dei dati sanitari ai sensi dell’articolo 9 del Regolamento UE 679/16 ( GDPR) non potesse essere delegato – attesa la rilevanza pubblicistica dell’interesse generale – ai datori di lavoro, ristoratori o agenti della vigilanza privata.

Nel ricorso veniva inoltre sollevata la questione della sicurezza dei luoghi di lavoro, così come disciplinata dalla Direttiva UE 54/2000 sul contrasto al rischio di diffusione degli agenti biologici, per cui consentire l’accesso al lavoro a soggetti vaccinati senza esecuzione di tampone (in assenza di una prova scientifica della loro non contagiosità, come affermato dal Consiglio D’Europa nella Risoluzione 2383/21 Paragrafo 8) avrebbe costituito violazione della precitata direttiva e costituito grave rischio per la salute pubblica tale da giustificare la richiesta in via d’urgenza.

Nelle more del giudizio sono sopravvenuti eventi che hanno rafforzato le tesi evidenziate dal ricorso; dall’aumento esponenziale di casi di positività al virus SARS CoV2 tra i vaccinati, al parere reso dal Garante per la Protezione dei Dati Personali in riferimento al Decreto Legge 127/21, per cui se il certificato COVID non può più – alla luce delle evidenze scientifiche – essere considerato una misura di tutela della salute pubblica, nondimeno è consentito il trattamento di dati sanitari se la finalità sanitaria non viene raggiunta.

Indipendentemente dall’esito e dalla fondatezza delle richieste formulate, è però abbastanza improbabile che il Giudice italiano possa negare queste evidenze; come sarà ancor più difficile ignorare la decisone adottata dal Tribunale di Namur ( Belgio) riguardo la procedura di adozione delle normative nazionali in materia di pass sanitari.

Difatti, come spiega l’avvocato Giulio Marini (Solicitor nel Regno Unito e Counsel presso la Corte Penale internazionale dell’Aja, che ha collaborato alla stesura e redazione del ricorso per tutto quanto relativo al diritto dell’Unione Europea), il Giudice belga ha annullato la normativa sul presupposto di un vizio procedurale nell’adozione della stessa, che prevede ai sensi dell’articolo 36.4 del Regolamento GDPR la necessaria concertazione dell’autorità nazionale competente per la protezione dei dati personali; pertanto, così come l’omologo belga del Garante non è stato interpellato dal legislatore belga, altrettanto è avvenuto in Italia, dove anzi è stato deliberatamente ignorato dal Parlamento.

Per una necessaria uniformità delle pronunce di diversi giudici (nel caso, di due Paesi diversi, ma in applicazione della stessa identica regola), è pertanto indispensabile che il Giudice italiano adito si pronunci in maniera non contraddittoria e conforme; tuttavia, in caso di dubbio, resta sempre l’opzione di rinviare la questione alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, prima di pensare di respingere de plano l’obiezione sollevata, proprio come accaduto di recente con il Tribunale di Padova in merito alla validità delle licenze dei vaccini ed agli obblighi vaccinali.

La magistratura- sinora tacciata d’inerzia sulla materia – inizia adesso a mettere le mani sulla produzione normativa del Governo, che si integralmente recepita dal Parlamento, trova ora però l’ostacolo del terzo potere dello Stato; quest’ultimo, d’indubbia competenza nell’esercizio dei propri compiti, riteniamo saprà ben valutare il principio della gerarchia delle fonti, così ristabilendo quell’equilibrio che il legislatore nazionale ha con fretta ed approssimazione tentato di eliminare.

Avv. Giuseppe De Santis – Mauro Sandri – Giulio Marini

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