Studenti in sciopero contro il divieto di cellulari e unghie lunghe

studenti in sciopero

Scoppia la protesta al liceo delle Scienze Umane e Musicale “Sebastiano Satta” di Nuoro. Studenti e studentesse contestano diverse restrizioni e divieti imposti dalla preside, tra cui lo stop a piercing e unghie lunghe, l’obbligo di consegna dei cellulari prima delle lezioni e il fatto che si possa andare ai distributori automatici di bibite e cibo una sola volta e uno per classe con le ordinazioni.

In 400 tra ragazze e ragazzi sono così scesi in sciopero, come riferiscono i quotidiani sardi, e oggi la protesta prosegue con un presidio all’esterno dell’edificio scolastico. Seduti sui gradini e in strada, gli studenti si rifiutano di entrare in classe da tre giorni, sfidando il freddo intensificato dalla recente nevicata. Dicono che a loro piace studiare ma dei rigidi protocolli anti-Covid e di altre misure di sicurezza imposte in classe non ne possono più. Di 400 ieri ne sono entrati 50.

Studenti in sciopero, le motivazioni

“Oggi sono entrati in classe meno studenti di ieri – racconta all’ANSA Carmen, che staziona con i suoi compagni all’esterno del liceo – Troviamo che le restrizioni siano esagerate. Quella che pesa di più è il fatto di non poter andare ai distributori automatici, se non una sola volta e uno studente per classe. Se abbiamo bisogno di una bottiglietta d’acqua in un altro momento non possiamo più andare. Ma pesano anche gli altri divieti e continueremo a protestare finché la preside non ci viene incontro”.

Tra i punti più contestati, dunque proprio il fatto che ai ragazzi sia vietato di uscire dall’aula senza essere accompagnati da un operatore scolastico, anche per andare in bagno, e il divieto, durante l’orario di lezione, di raggiungere le macchinette distributrici, sia pure per una bottiglietta d’acqua. E poi l’assenza di una ricreazione vera e propria, sostituita da pause di 10 minuti ogni ora, da trascorrere seduti ai banchi, cui si aggiungono il divieto di indossare il piercing e di farsi crescere le unghie oltre il centimetro di lunghezza, e l’obbligo di consegnare il telefono cellulare ai professori a inizio giornata.

La dirigente Carla Marchetti ha spiegato a studenti e studentesse l’esigenza del rispetto delle regole anti Covid contro gli assembramenti, motivando il divieto di unghie lunghe e piercing per questioni di sicurezza legate all’attività fisica in palestra e ricordando che i cellulari da sempre devono essere consegnati prima delle lezioni.

“I ragazzi possono portare in aula i tablet con i libri digitali scaricati, ma non posso consentire che dispongano di una connessione wifi”, precisa Marchetti, “cosa che chiaramente sarebbe loro resa possibile dall’avere il cellulare con se'”. “Posso venire incontro ai ragazzi sulla questione ricreazione”, ha detto, “pur avendo chiesto loro di collaborare con noi alla stesura di un piano adeguato, in modo che si rendano conto delle difficoltà che incontrano oggi gli istituti nell’aderire alle regole anti-Covid. Per il resto non posso fare nulla, perché le regole anticontagio che faccio rispettare nell’istituto sono stabilite da protocolli nazionali. Anzi, per farle rispettare mi sono anche vista costretta ad assumere due bidelli in più, che opereranno finché rimarrà lo stato di emergenza. E’ un duro impegno anche per noi”.

Per gli studenti non basta: “Questi anni di liceo vogliamo viverli bene e portare con noi un buon ricordo”, rivendicano gli studenti. “Scrivetelo”, dicono ai cronisti, “che a noi piace studiare, ed è proprio per questo che siamo qui a protestare: perché vogliamo avere le condizioni per farlo al meglio”. www.rainews.it

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