Rai, “risorse pubbliche riscosse in bolletta e utilizzate per altri scopi”

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“Chiara e didattica l’illustrazione dell’Ad ieri in Vigilanza. Un ultimo e condivisibile grido di allarme che consegna responsabilità al Parlamento sul futuro del servizio pubblico Rai. Nelle proposte illustrate non ci sono in alcun modo richieste di ulteriori sacrifici ai cittadini, si chiede solo di sanare un vulnus unico in Europa e nei servizi pubblici: la sottrazione di risorse pubbliche riscosse in bolletta e utilizzate per altri scopi diversi dal finanziamento del servizio pubblico. Il canone Rai era e resta tassa di scopo”.

Lo sottolinea all’Adnkronos il consigliere Rai eletto dai dipendenti Riccardo Laganà all’indomani dell’audizione dell’amministratore delegato Carlo Fuortes nella commissione parlamentare di Vigilanza Rai. “Su tale questione giace presso le direzioni Rai competenti un parere legale che ho consegnato durante la precedente consiliatura redatto da un noto avvocato costituzionalista, che profila concrete ipotesi di incostituzionalità rispetto al vecchio meccanismo dell’extragettito ora trasformato in stabile finanziamento al fondo per il pluralismo dalla recente legge di Bilancio per l’anno finanziario 2021”.

“Non si contesta l’assoluta utilità del fondo per il pluralismo e l’editoria – chiarisce Laganà – Non si ponga la questione come Rai da una parte e il resto del mondo dall’altra, non fa bene al Paese, crea confusione senza dare prospettiva. Si tratta esclusivamente di trovare strumenti corretti e costituzionalmente idonei per finanziare adeguatamente i rispettivi servizi su base pluriennale. Compito altissimo di questo Cda – scandisce il consigliere infine – è offrire servizio pubblico di assoluto livello davvero plurale imparando anche dagli errori del passato.”

“In Rai si può e si deve con coraggio ottimizzare ulteriormente e puntare sulla creatività interna per ridurre, tra le altre cose, costosi appalti ma, come ha incontrovertibilmente e con forza affermato l’Ad durante l’audizione in Vigilanza, Rai fornisce un importante sostegno al mercato dell’audiovisivo contribuendo complessivamente a generare un significativo valore economico a tutto il sistema Paese come si può evincere facilmente dal bilancio sociale 2020 nel capitolo che riguarda gli impatti socio-economici di Rai. Un euro dato a Rai sono soldi spesi male dunque? I dati dicono esattamente il contrario”.

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