Cambio di sesso, invalidità permanente per 4 trans: chirurghi a processo

operazione cambio di sesso

Avrebbero eseguito un intervento di chirurgia per il cambio di sesso con tecniche e tessuti non conformi, provocando in quattro transessuali un’invalidità permanente. Con questa accusa sono finiti a processo due chirurghi e la responsabile del laboratorio di biologia dell’ospedale Umberto I di Roma.

Stando a quanto ricostruito dall’accusa, l’operazione finalizzata a ricreare l’organo femminile avrebbe portato a una epitelizzazione, un processo di rivestimento dei tessuti sottostanti che avrebbe portato dopo qualche mese alla chiusura dell’organo stesso.

Cambio di sesso, l’intervento

Le quattro transessuali sono state operate con una tecnica che prevede di prelevare del tessuto gengivale dalla bocca della paziente, di trattarlo in laboratorio e poi di innestarlo per formare il canale della nuova vagina. Per l’accusa il tessuto non era invece adeguato all’innesto, mentre l’avvocato di parte civile sostiene che sia stata usata una tecnica sperimentale che ha causato un danno irreversibile.

Per la difesa, invece, sia i tessuti sia l’innesto erano conformi, tanto da non causare nessun rigetto: “La produzione di quei tessuti era una terapia consolidata, consentita e permessa – ha replicato l’avvocato degli imputati – Il laboratorio di biologia fornisce questi tessuti a diversi reparti del policlinico Umberto I, tra cui quello del chirurgo che ha svolto molti interventi di ricostruzione della vagina a ragazze che sono anche affette da patologie dalla nascita. Si tratta di una terapia consolidata, e non sperimentale”.

Nella giornata di mercoledì sono stati ascoltati gli ultimi testi, e la discussione è stata rimandata al 2 luglio.  www.romatoday.it

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