Minacce ad Amazon, Fbi indaga per razzismo

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Amazon ha chiuso il cantiere dove si stava costruendo la nuova sede di Windsor nel Connecticut, Stati Uniti, in seguito al ritrovamento di sette cappi sul perimetro dell’area. La macabra quanto eloquente minaccia ha dato il via a un’inchiesta da parte dell’FBI, che vuole appurare le motivazioni che stanno dietro il grave gesto. Non si tratta, oltretutto, di un singolo episodio: il primo cappio è stato collocato il 27 aprile, in una zona non coperta dalle telecamere di sicurezza. Nei giorni successivi sono comparsi anche gli altri, con un livello di determinazione e organizzazione che ha notevolmente preoccupato le forze dell’ordine.

Brad Griggs, portavoce di Amazon, ha quindi comunicato la chiusura del cantiere, pur definendola “temporanea”: certamente i lavori non ripartiranno prima di lunedì 24 maggio, ma lo stop potrebbe anche essere ben più lungo, in base alle comunicazioni che arriveranno da parte degli inquirenti.
“Odio, razzismo e discriminazione non hanno cittadinanza nella nostra società e certamente non sono tollerati in nessuna sede di Amazon, che sia in costruzione come in questo caso o già funzionante”, ha commentato Griggs.

Minacce ad Amazon, accuse ai razzisti

L’episodio era stato tenuto ben nascosto fino a quando la polizia non ha optato per la chiusura del cantiere, per motivi di sicurezza. Solo dopo che le minacce sono state rese pubbliche, alcuni operai di colore hanno raccontato che nelle settimane precedenti alla comparsa dei cappi erano stati infastiditi da alcuni curiosi di pelle bianca, alcuni dei quali sfoggiavano simboli razzisti come le bandiere confederate su spille e cappellini.

La bandiera confederata, usata nella Guerra civile americana, viene comunemente indicata come “la bandiera sporca di sangue”, per via degli scontri su base razziale che hanno caratterizzato il difficile periodo storico tra il 1861 e il 1865. Anche in epoca ben più recente, purtroppo, il razzismo si è manifestato in varie forme a turbare la vita degli Stati Uniti ed il cappio è spesso stato usato come simbolo dell’odio nei confronti delle persone di colore.

Odio che, a quanto riferito dagli operai impegnati a Windsor, traspariva anche dal comportamento dei “disturbatori” del cantiere. La coincidenza è certamente sospetta, ma ancora non ci sono prove concrete del loro coinvolgimento nell’affissione dei cappi.  affaritaliani.it

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