Ondulati Maranello, “delocalizzazione per mascherare i licenziamenti”

ondulati Maranello

Sciopero dei lavoratori della Ondulati Maranello contro la rottura, due giorni fa, del tavolo in Regione per la salvaguardia occupazionale: nelle assemblee di ieri è stato proclamato un pacchetto di 40 ore di sciopero. Al presidio davanti ai cancelli hanno portato la solidarietà ai lavoratori il sindaco Luigi Zironi, il consigliere regionale Luca Sabattini e alcune Rsu delle aziende del territorio.

Al tavolo istituzionale del 19 maggio la proprietà di Ondulati Maranello, “nonostante tutte le disponibilità messe in campo da Regione e Comune per agevolare la costruzione del nuovo capannone a Maranello, ha reso evidente – rileva la Cgil – di non voler continuare l’attività produttiva a Maranello, delocalizzando a Mantova la produzione e lasciando così sulla strada un centinaio di lavoratori, gettando nello sconforto le relative famiglie.

Dopo aver fatto l’affare della vita vendendo a peso d’oro il capannone a Ferrari Auto, la proprietà di Ondulati Maranello ha accampato l’ennesima scusa per non acquistare il terreno a Maranello dove costruire un nuovo capannone e assicurare la continuità lavorativa”.

I lavoratori oggi hanno ribadito il no alla chiusura dello stabilimento “e alla delocalizzazione in un territorio lontano dal comune che non sarebbe altro che una scelta per mascherare dei licenziamenti”. La Slc/Cgil, insieme alla Cgil di Modena, alle Rsu e ai lavoratori di Ondulati Maranello, chiedono la riapertura del tavolo negoziale, anche con l’intervento del Mise, per trovare una soluzione che possa permettere la continuità produttiva sul territorio di Maranello.  (ansa – foto ansa)

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