Malvezzi: il ministro dell’economia è un notaio per la svendita del Paese

Piazza Libertà puntata del 25 aprile – L’intervento del prof. Valerio Malvezzi su Europa, economia ed euro : “Se mi proponessero il Ministero dell’Economia rifiuterei; con grande garbo, ma rifiuterei, non per spocchia, ma perché io penso come Kant diceva: “il Cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me”.

Oggi andare a fare il ministro dell’economia avrebbe senso soltanto se noi non fossimo in Europa, potrei accettare soltanto di fare il primo ministro, ruolo per il quale evidentemente sono palesemente inadeguato, ma preferisco sbagliare dicendo che voglio portare l’Italia chiaramente al di fuori dell’Europa – e non al di fuori dell’ euro – ma al di fuori di una gabbia assolutamente plutocratica e antidemocratica, e perdere per quella battaglia lì, che è una battaglia politica, piuttosto che fare il pagliaccio, andare a prendere dei soldi per fare il primo il ministro dell’economia.

Malvezzi: il ministro dell’economia è un notaio della svendita

“No grazie, perché non avrei nessun potere di cambiare le cose. Oggi il ministro dell’economia è un notaio della svendita, può soltanto andare a prendere la strada di Bruxelles. Ho detto prima quale sarebbe la strada, un new deal italiano, investire sull’impresa, sulla piccola impresa esattamente l’opposto del progetto di Draghi che parla di Corporate. Io voglio parlare del bottegaio, della pizzeria. Loro parlano di restructuring, loro parlano in inglese”, fa notare Malvezzi.

Ma come puoi ristrutturare una pizzeria gli dai il bianco? Come fai come fai a salvare milioni di Italiani? Abbiamo il 40% di disoccupazione giovanile, cosa può fare un ministro dell’economia che va a prendere ordini a Bruxelles, in una Europa nella quale non abbiamo la moneta? Se manca la moneta, manca la sovranità, non posso intervenire sulle aste dei titoli di Stato, cosa vado a fare, a vendermi? Preferisco stare fuori, venire qui dove posso e dire: guardate questo è il mio pensiero.

Per me – aggiunge il prof. Malvezzi –  il problema non è l’euro. Per me il problema non è la moneta, che posso chiamarla tallero posso chiamarla doblone. A me interessa che quella moneta sia pubblica. Se quella moneta non è pubblica non ha nessun significato.

La Banca Centrale Europea non è una banca pubblica, l’euro è un falso problema. Il problema è la costruzione che c’è intorno. L’articolo 123 dei trattati impedisce il funzionamento dell’Unione Europea, impedisce alla Banca Centrale di prendere ordini dal Parlamento o dai governi. Ma leggetela in modo diverso. I parlamenti li votiamo noi, mentre l’oscuro burocrate no. Quindi che senso ha andare a fare il ministro dell’economia in un mondo in cui sai già che devi fare il notaio, prendere dei soldi per vendere il tuo Paese?”, conclude Malvezzi.

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