Vaccini e ‘disinformazione’, arriva la “Polizia della Verità”

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di Gioia Locati – La rivista Nature ha dedicato un articolo alla disinformazione. Lo trovate qui. Si intitola: “La corsa per frenare la diffusione della disinformazione del vaccino Covidâ€. Sommario: “I ricercatori stanno applicando  le strategie perfezionate durante le elezioni presidenziali statunitensi del 2020 per monitorare la propaganda no-vaxâ€.

Qualche stralcio: “A marzo Twitter ha annunciato che avrebbe bloccato gli account di chi ripetutamente diffonde informazioni false sui vaccini Covid 19â€. L’autore precisa che gli stop sono da considerarsi avvertimenti e che, per chi insiste, è prevista la chiusura dell’account.

L’importante “battaglia†– Nature definisce quella in corso una “battaglia contro la disinformazioneâ€; si afferma che questa disinformazione è “assai rischiosa perchè potrebbe avere ricadute sul numero dei vaccinatiâ€.

La “battaglia è condotta nei laboratori di informatica e sociologia degli Stati Uniti, gli stessi che monitorarono le falsità sulle elezioni presidenziali (i sostenitori di Trump affermano che le elezioni sono state rubate, lo sostiene anche Trump. Ricordiamo – per i posteri – gli incresciosi episodi di censura, mai accaduti nella storia della democrazia americana: fu impedito a Trump di parlare. Le televisioni nazionali americane tolsero i microfoni a un ex presidente democraticamente eletto con la scusa che stava dicendo il falso. Chiediamoci chi sia il giudice che stabilisce il vero e il falso. Le televisioni americane? O le televisioni sono solo lo strumento?)

Allo stesso modo, continua l’autore dell’articolo, con la stessa determinazione (ossia quella che animò la censura di Trump) “gli esperti di informatica e sociologia si stanno concentrando sulle falsità sui vaccini: alcuni sondaggi riferiscono che più di un quinto degli americani è contrario al vaccinoâ€. (E con ciò?- domandiamoci – quando mai una società è monocorde su tutto?).

L’â€esercito†di forze contro la disinformazione

“I ricercatori stanno lanciando progetti per tracciare e taggare la disinformazione sui vaccini fra i social media oltre a raccogliere enormi quantità di dati per comprendere il modo in cui la disinformazione, la retorica politica e le politiche pubbliche interagiscono per influenzare l’assunzione dei vaccini negli Stati Unitiâ€.

“Gli scienziati hanno identificato un’ampia varietà di disinformazione che circonda COVID-19 e vaccini, che vanno dalle teorie del complotto secondo cui la pandemia è stata progettata per controllare la società o aumentare i profitti ospedalieri, fino alle affermazioni che i vaccini sono rischiosi e non necessariâ€.

“Perciò il consorzio di ricerca Virality Project sta espandendo le strategie sperimentate durante le elezioni per aiutare a informare su come piattaforme come Twitter e Facebook affrontano la disinformazione dei vaccini. Creato da ricercatori di diverse istituzioni statunitensi, tra cui la Stanford University in California, l’Università di Washington a Seattle e la New York University, il team sta lavorando con agenzie di sanità pubblica e società di social media per identificare, tracciare e segnalare la disinformazione che viola le loro regoleâ€.

Le ragioni

“Gli informatici e i sociologi si sono concentrati dapprima sulla disinformazione che ha riguardato le elezioni americane e ora quella sui vaccini a causa del potenziale  danno pubblico – ha affermato Renée DiResta, responsabile della ricerca presso l’Osservatorio Internet di Stanfordâ€.

“Sebbene le società di social media preferirebbero non essere la polizia della verità, questi sono argomenti in cui la posta in gioco è così alta che devono agire – dice – aggiungendo che quando si tratta di disinformazione online il potenziale di danno deve essere valutato attentamente. Contro il diritto alla libertà di parolaâ€.

(Insomma, fanno capire che la situazione è talmente grave che non si può fare altro. Sembra quasi che non esistano reati o calamità di eguale portata.

Chiediamoci, se c’è una polizia della verità, chi è il Ministero dell’Interno? E chi decide qual è la verità?).

I sondaggi

L’articolo prosegue spiegando che gli autori delle fake news sono “un numero relativamente piccolo di super diffusori†e che “Facebook, Instagram, Twitter, TikTok e YouTube hanno etichettato, bloccato o rimosso fino al 35% degli autori di reatoâ€.

Tuttavia, si legge, “c’è il desiderio di capire cosa pensano le persone di COVID 19â€,

quindi un corposo finanziamento di 200.000 dollari sta finanziando numerosi sondaggi. In sintesi il 21% degli intervistati ha dichiarato di non vaccinarsi, fra gli operatori sanitari il 24% . Grazie a queste informazioni si ragionerà sul da farsi. Lo scienziato politico, David Lazer, di Boston è certo che ‘le persone ascoltano i loro medici e che quello che dicono i medici influenzerà le loro scelte’.

Conclusioni (nostre)

Le persone che dubitano o rifiutano i vaccini sono poche ma secondo quanto si apprende “sono diffusori†e rappresentano un pericolo. Perché “la posta è altaâ€Â  e “il potenziale danno deve andare contro la libertà di parolaâ€.

Quale posta alta? E quale danno? Quindi, l’andare contro la libertà di parola – per ammissione di questi ricercatori – è funzionale allo scopo: ci stanno dicendo ‘spiace ma serve’. 

Chi decide?

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