Ioapro, la folla grida: “Libertà, dobbiamo riaprire per i nostri figli”

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Sale la tensione durante la protesta dei ristoratori di ‘Io APRO’ a piazza San Silvestro a Roma. Durante le trattative tra le forze dell’ordine e gli organizzatori per raggiungere piazza Montecitorio sono state fatte esplodere una serie di bombe carta. Alcuni manifestanti hanno provato a sfondare il cordone di sicurezza. A colloquio con gli agenti in tenuta anti sommossa, uno dei leader del movimento, Mohamed El Hawi si e’ mostrato con simboliche manette ai polsi, accompagnato da Luca Marsella di Casapound.

Centro di Roma blindato e tutte le ztl chiuse per evitare assembramenti durante la manifestazione davanti Montecitorio, organizzata dal movimento dei ristoratori “Io apro”, alla quale sono previste oltre 10mila persone. La manifestazione organizzata sui social network non è stata autorizzata dalla Questura di Roma. Tante le sigle presenti con slogan, striscioni e tricolori. Insieme a ristoratori, partite Iva, baristi ed esercenti commerciali provenienti da tutta Italia. Anche Casapound, che ha esposto lo striscione: «La paura di morire non ci sta facendo vivere».

«Libertà, libertà», gridano i manifestanti che hanno organizzato la protesta per chiedere la riapertura delle attività commerciali. Le forze dell’ordine hanno chiuso tutti gli ingressi che portano alla piazza di Montecitorio anche attraverso il dispiegamento di blindati- per evitare che riaccada quanto registrato la settimana scorsa, con scontri fuori alla Camera dei deputati e due agenti feriti. E i manifestanti si sono raggruppati in parte a Piazza San Lorenzo in Lucina e in parte nella vicina piazza San Silvestro.

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«Noi dobbiamo riaprire per i nostri figli. Perchè alcune attività posso aprire e altre no? Se il Covid c’è, c’è per tutti». Lo grida, alla manifestazione Sandra Di Bella, del movimento ‘Ristoratori siciliani indipendenti’, che indossa una sorta di elmo vichingo con le corna come Jake Angeli, uno dei manifestanti di Capitol Hill.

Il movimento voleva arrivare con 130 pullman da tutta Italia. I manifestanti sarebbero dovuti andare prima al Pantheon alle 14,30 e poi a Montecitorio. Ma il programma degli organizzatori oggi è cambiato all’ultimo momento. Diversi manifestanti riferiscono all’Adnkronos che «a causa posti di blocco sulle strade di Bologna, Napoli e Firenze, diverse persone che volevano partecipare sono stati fermate e non hanno potuto raggiungere la Capitale».

«Protestiamo nel rispetto della legalità spiega Mohamed “Momi” El Hawi, 34 anni, ristoratore di Firenze, leader del movimento. «Tutti sono stati informati di non alzare nemmeno un dito anche se provocati. Non vogliamo essere etichettati – spiega – noi siamo cittadini che hanno il diritto di manifestare. Toglierci anche questo sarebbe l’ultimo sopruso che non ci meritiamo». «Le proteste ci sono perché non ci sono riferimenti anche temporali sulle riaperture. Più passa il tempo e più le cose peggiorano. La nostra categoria è una bomba a orologeria» aggiunge lo chef Alessandro Tomei. affaritaliani.it

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3 thoughts on “Ioapro, la folla grida: “Libertà, dobbiamo riaprire per i nostri figli”

  1. A me sembra che questo “ioapro” possa essere pilotato dal regime: se vogliono aprire che aprano, si mettono tutti d’accordo e aprono le loro attività. Se temono le multe si muniscono di avvocati e com’è già successo vincono il ricorso… questo fa paura al regime, invece gli schiamazzi non spaventano i politicanti e possono essere strumentalizzati dai giornalisti servi.

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