Zona rossa? Italiani chiusi in casa e musulmani assembrati in moschea

musulmani assembrati

di Martino della Costa – Per gli islamici la zona rossa non vale: noi chiusi in casa e musulmani assembrati in moschea. Certo nelle moschee non è Pasqua. Ma neppure vige il lockdown di Pasqua, a quanto pare. Da Torino a Milano, cittadini e esponenti politici denunciano gli assembramenti degli islamici raccolti in preghiera negli istituti di culto, ma anche fuori, in attesa di entrare. E allora: mascherine abbassate e nessun distanziamento, denuncia in un post su Facebook l’eurodeputata e consigliere comunale della Lega Silvia Sardone.

La quale, indignata e preoccupata, scrive: «Nelle moschee abusive di Milano continuano gli assembramenti, gli abusi, gli illeciti. Tutto alla luce del sole». Tutto nella più assoluta tolleranza e in spregio di regole e restrizioni che, ai nostri connazionali, valgono spesso sanzioni e reprimende. E tutto documentato dalle diverse immagini che l’esponente del Carroccio allega al post a dimostrazione di quanto accade nelle nostre città a cielo aperto e chiuse per le festività pasquale.

Musulmani assembrati in moschea da Milano a Torino: foto e video sui social

Già, perché mentre per tutti vige l’assoluto divieto di uscire di casa se non per un valido motivo giustificato, di lavoro o di salute. Con le scuole chiuse. Le serrande di negozi, bar e ristoranti rigorosamente abbassate, l’obbligo nazionale a non assembrarsi sembra valere per tutti, meno che per i fedeli musulmani.Una situazione epidemica che richiederebbe, insomma, maggiore accortezza e rispetto delle misure restrittive che sembrano non valere per gli islamici e la celebrazione in moschea del loro credo.

Musulmani assembrati, la denuncia dell’esponente leghista sui social

Da Milano a Torino, per l’appunto. Come accennato all’inizio. E allora, se sul caso della abusiva all’ombra della Madonnina, in Via Carissimi, vale quanto segnalato dalla Sardone nel post rilanciato dal Tgcom 24 e da Il Giornale, altrettanto dicasi per la moschea di Torino, ripresa in immagini postate su Twitter la sito di Radiosavana, che mostrano, sequenza dopo sequenza, la folla di fedeli assembrati in una moschea della città.

Fatti segnalati e denunciati, ma su cui sembra calare un assordante silenzio. Tanto che, il citato post della consigliera comunale del Carroccio chiosa: «Perché il Comune di Milano non manda la Polizia Locale per verificare l’effettiva destinazione d’uso di questa struttura? – chiede la Sardone – Perché la sinistra in via Carissimi, Via Lopez, via Cavalcanti, via Maderna, via Padova e via dicendo, fa finta di nulla? La zona rossa per gli islamici non vale? E come mai il Comune non pensa ai crescenti rischi di estremismo islamico?». Tutte domande in attesa di risposte. Ancora.

secoloditalia.it

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