Pd: niente reggente, sabato il segretario. Pressing su Letta, ma avanza Fassino. Il Pd è alle prese con il caos generato dalle dimissioni del suo segretario, Nicola Zingaretti. I dem nell’Assemblea nazionale convocata per il prossimo sabato si preparano ad un passo decisivo in un momento così delicato per il Paese, alle prese con l’emergenza Coronavirus e la grave crisi economica, generata da questa pandemia.
Zingaretti non sembra avere nessuna intenzione di fare un passo indietro, quindi va trovato un sostituto. L’onere di trovare il nuovo leader – si legge sul Corriere della Sera – spetterà ai capicorrente della maggioranza che ha fin qui guidato il Pd.
“Dobbiamo eleggere un segretario – spiega Dario Franceschini – che duri almeno un anno, che ci porti alle elezioni amministrative, che gestisca una maggioranza di governo complicata come l’attuale. Non esiste che si vada a un reggente provvisorio. Abbiamo bisogno di eleggere in Assemblea nazionale un segretario il più autorevole possibile che ci guidi fino al congresso”.
Un identikit che sembra corrispondere perfettamente a Enrico Letta, su cui infatti il pressing dei dem è fortissimo. «Ci vuole uno come lui», dicono molti esponenti del partito. Base riformista, il correntone di minoranza guidato da Lorenzo Guerini e Luca Lotti, è disponibile all’idea di far convergere i suoi voti su un candidato che possa rappresentare tutto il partito, ma aspetta che sia la maggioranza a offrire una soluzione possibile.
Andrea Orlando ha caldeggiato due nomi: quello di una donna come Anna Finocchiaro o di un giovane come l’ex ministro per il Sud Giuseppe Provenzano. Mentre per Area dem, la componente che fa capo a Franceschini, inizialmente erano state avanzate due possibili candidature: Roberta Pinotti e un clamoroso ritorno, quello di Piero Fassino.
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