Donna stuprata dal marito, giudice le sospende la responsabilità genitoriale

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La decisione assunta dal Tribunale per i Minorenni di Trento nei confronti di una donna stuprata dal marito – TRENTO (1 febbraio 2021). Oltre alle violenze, anche sessuali, subite dall’ex marito, rinviato a giudizio per questo, una donna della provincia di Trento si è vista pure sospendere la responsabilità genitoriale sui propri figli. La decisione è stata assunta dal Tribunale per i Minorenni, ignorando completamente le imputazioni e il processo penale a carico dell’uomo.

«Si tratta di un danno enorme» commenta l’avvocato Francesco Miraglia, che difende questa madre, «sia per questa donna, che ha già patito anni di violenze, sia per tutte le altre donne che subiscono maltrattamenti dai loro compagni: come potranno denunciarli serenamente, senza temere di vedersi “colpevolizzati” addirittura perdendo al responsabilità dei propri figli ».

Donna stuprata dopo anni di maltrattamenti

La donna, dopo anni di maltrattamenti fisici e psicologici, sfociati in un episodio di violenza sessuale, ha denunciato il marito, da cui poi ha deciso di separarsi. Indubbie le responsabilità dell’uomo: attualmente è sottoposto a misura cautelare di allontanamento dalla casa famigliare, di divieto di avvicinamento all’ex moglie a meno di 500 metri da lei e dai luoghi che frequenta, e di obbligo a non comunicare con lei con qualsiasi mezzo. Nei suoi confronti il tribunale di Trento ha emesso un decreto di giudizio immediato: è imputato di maltrattamento fisico e morale, perché ha ripetutamente offeso l’ex moglie, minacciandola di toglierle i figli; l’ha percossa e strattonata per i capelli, gettata a terra e presa a calci. L’ha persino costretta a scappare di casa in virtù di un episodio di violenza sessuale.

«Nonostante questo» prosegue l’avvocato Miraglia, «quando alla luce dell’avvio delle pratiche di separazione il Tribunale per i Minorenni ha deciso di sospendere la responsabilità genitoriale ad entrambi. Persino a questa donna, che ha subito maltrattamenti di ogni genere, che ha sempre dimostrato grande cura e affetto verso i figli, che li mantiene ed educa in maniera eccellente. Comprendiamo la necessità di tutelare in primis i bambini, ma questa, di fatto, è una decisione gravissima, che rischia di disincentivare le donne a denunciare le violenze, in un Paese, qual è l’Italia, in cui ogni anno si contano quasi cento femminicidi. La tutela dei bambini non prescinde da quella della loro madre».
Avv. Francesco Miraglia

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