Vaccinarsi è un dovere e una scelta di responsabilità. Sergio Mattarella rivolge il suo penultimo discorso di Fine dell’anno ai cittadini italiani e non nasconde di aver trovato “difficoltà” a individuare le parole adatte per esprimere i suoi auguri. L’anno passato è stato durissimo, ma “sono giorni, questi, in cui convivono angoscia e speranza”, grazie alla scienza che ha portato i vaccini e all’Europa che si è unita: due “vettori decisivi della nostra rinascita”.
Sarà l’ultimo anno del suo settennato, nota en passant il Presidente, e il suo impegno serrato sarà dedicato “alla ripresa della vita economica e sociale del nostro Paese”, alla “ripartenza” e alla “ricostruzione”, che è qualcosa di più di un semplice ricominciare da dove si è terminato.
Ora “la scienza ci offre l’arma più forte, prevalendo su ignoranza e pregiudizi” e dunque i vaccini dovranno essere disponibili per tutti “gratuitamente”, “perché è giusto e perché necessario per la sicurezza comune”. Ma soprattutto, è l’invito di Mattarella, “vaccinarsi è una scelta di responsabilità, un dovere. Tanto più per chi opera a contatto con i malati e le persone più fragili”. E per dare per primo l’esempio il Presidente annuncia: “Io mi vaccinerò appena possibile, dopo le categorie che, essendo a rischio maggiore, debbono avere la precedenza”. AGI.IT