“Avevo mal di testa”, infermiera licenziata per aver ‘rubato’ una compressa di Tachipirina

E’ stata licenziata perché aveva mal di testa e ha preso una Tachipirina per continuare a lavorare in tranquillità. La sua Coordinatrice Infermieristica l’ha denunciata in Direzione Sanitaria e lei ora, a 37 anni e con 16 anni di carriera alle spalle, si è vista distruggere una carriera e forse anche la vita stessa. La notizia è riportata dal quotidiano della salute assocarenews.it

Noi la chiameremo Giusy. Lei è originaria di Crotone, in Calabria. Vive e lavora in Veneto da oltre 15 anni, dove si è sposata con un noto Medico di Famiglia. Ha due figlie ed ha anche una Laura Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche.

Ho preso quella Tachipirina perché avevo mal di testa, non riuscivo a lavorare, sembrava avere dei trattori nel cervello – ci spiega Giusy – per cui non ci ho pensato più di tanto e l’ho assunta, recuperandola dall’apposita scatola nel carrello della terapia. Era l’ultima e l’indomani doveva arrivare la farmacia. Purtroppo durante il turno di notte una Paziente aveva la febbre alta e non c’erano Tachipirine in reparto. I colleghi della notte sono stati costretti a chiamare il Servizio 118 perché sprovvisti di farmaco. Forse ho fatto una cazzata, ma non volevo. La Coordinatrice Infermieristica per giustificarsi (non aveva ordinato i farmaci per tempo) ha voluto scaricare tutto su di me. Mi hanno sospesa per 15 giorni, mi hanno chiesto di giustificare l’accaduto e poi mi hanno licenziata tramite PEC”.

Ora la vicenda è nella mani di un legale e probabilmente finirà nelle aule di tribunale. Nel frattempo la collega è disperata: “non si può distruggere la carriera di una Professionista preparata e imperterrita come me per una compressa di Paracetamolo, no non si può”.

Che dire? E’ vero si tratta di furto, ma invece di licenziarla non era magari più congruo sospenderla o semplicemente ammonirla con un richiamo disciplinare?

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