“Creators – The Past”, primo Kolossal di fantascienza made in Italy

IL PRIMO KOLOSSAL DI FANTASCIENZA MADE IN ITALY
CREATORS – THE PAST
DALL’8 OTTOBRE NEI CINEMA

ll più grande universo Fantasy mai prodotto in Italia’. Non usano mezzi termini gli artefici di Creators – The Past nel presentare questo kolossal fantasy/sci-fi completamente made in Italy dal cast di respiro internazionale con William Shatner, Gerard Depardieu, Bruce Payne ed Eleonora Fani.

Il film debutterà nei migliori cinema italiani l’8 Ottobre. Vediamo di cosa si tratta con un’intervista alla produttrice, sceneggiatrice ed attrice Eleonora Fani.

 Chi è Eleonora Fani e qual è il tuo ruolo nel progetto “Creators – The Past”?

Chi è Eleonora, non è mai facile definire noi stessi, definire significa inserire in un modello e potrei dire che ciò che mi identifica di più è il non cercare modelli di riferimento, qualificazioni che, come strutture rigide, inibiscano la crescita; quindi ho una personalità libera che vuole spaziare in tutti i campi del sapere e, per tale motivo come novello Parsifal, mi sento una ricercatrice.

Creators – the Past, è il primo episodio della trilogia Creators, lungometraggio di fantascienza con un cast d’eccezione; una sfida tutta italiana non solo per la scelta delle location (Valle d’Aosta, Canavese, Biellese, Venezia, Ivrea, Lago Maggiore, lago d’Orta), ma anche per la realizzazione degli effetti speciali che appaiono per due terzi del film.

Se Beppe Zaia rappresenta lo spirito di Creators, io sono sicuramente la sua anima.

Ho amato e ho dato tutta me stessa a questo progetto, del quale ho scritto il romanzo con la storia degli otto Creatori e stilato con il regista Piergiuseppe Zaia la sceneggiatura.

Ho prodotto questo film e l’ho seguito nella veste di direttore di produzione anche quando rivestivo il ruolo di attrice principale del mondo alieno, Lady Airre e vi assicuro che non è facile dirigere mentre reciti in una lingua che non è la tua e con un trucco prostetico di otto ore di preparazione.

Se anni fa mi avessero detto cha avrei fatto tutto ciò lo avrei sicuramente ritenuto impossibile.

Quando da bambina mi chiedevano cosa vuoi fare da grande rispondevo la dottoressa o l’astronauta e poi ho conciliato queste due professioni dicendo che avrei fatto la dottoressa su una nave spaziale emulando la famosa dott.ssa Helena Russell della serie televisiva in voga in quegli anni che mi teneva incollata allo schermo da bambina, Spazio 1999.

C’è una teoria che dice che ogni desiderio privo di razionali dubbi prima o poi si avvera e quali dubbi razionali può avere una bimba? Lei vive nel sogno. A quel tempo nessuno della mia famiglia avrebbe pensato che ci sarei andata tanto vicino… per quanto riguarda la professione del medico, mi sono laureata in psicologia clinica con specializzazione interattivo-cognitiva senza tralasciare la passione verso la fantascienza che ho mantenuto viva negli anni, questo mi ha permesso di entrare nel cast del film Creators come attrice principale del gruppo alieno, di scrivere con Beppe Zaia la sceneggiatura di questo colossal e il romanzo oggi edito da Albatros.

Ripensando al mio passato ancora mi sorprendo di come una polvere di tasselli apparentemente buttati a caso si siano invece ordinati in modo da costituire il puzzle della mia vita.

Dopo la laurea, mentre seguivo i corsi di specializzazione, attratta da molteplici interessi, ho frequentato la scuola di omeopatia e conseguito il diploma di ipnosi ericksoniana in Svizzera; ho approfondivo l’alchimia, la spagiria, l’astrologia medica egizia ed il simbolismo mentre pubblicavo “Psiche e Afrodite” e la sceneggiatura teatrale “Rinascete negli Dèi”. Ma il cambio radicale della mia vita fu determinato dall’incontro apparentemente casuale con Beppe Zaia. Mi parlò di questo suo grande sogno ed entrammo subito in sintonia. Cercava delle location ed io gli proposi Arianrhod, casa mia, venne e la vide: era ciò che cercava… era esattamente la dimora di Lady Airre, quella stessa Lady Airre che ancora non era stata scritta ma intorno alla quale avrebbe gravitato tutta la trama.

Di cosa parla Creators – The Past?

I caratteri più salienti che si evidenziano in questo colossal potrebbero essere così sintetizzati:

  1. a) Un universo multidimensionale
  2. b) La coincidenza dell’anno 2012 con la precessione equinoziale.
  3. c) La riproposizione della legge ermetica: “Così in alto come in basso per il miracolo della cosa unica” sia nel rapporto fra uomini e Dèi, sia negli elementi naturali del mondo esterno quali proiezioni reificate dello stato emozionale del mondo interiore.
  4. d) La molteplicità ricorrente degli aspetti simbolici: lo Scorpione, la Fenice, la figura del labirinto, la Lens.

Partendo dalla nuova realtà della fisica moderna, il multiverso di Hawking, Creators – The Past affronta la sfida di portare sul grande schermo il genere sci-fi con un prodotto interamente italiano. In un universo multidimensionale si raffrontano due realtà, quella dei Creators, esseri alieni che il mito ha eletto quali Dèi immortali e il nostro mondo, il mondo degli uomini; essi si interfacciano interagendo tra di loro. Per la legge ermetica del “Così in alto come in basso…”  le vicende divine, in una sorta di rispecchiamento, vengono riproposte nella dimensione umana.

È il 2012, anno in cui, secondo le profezie Maya, si sarebbe verificato il grande allineamento dei pianeti col sole e il centro della galassia, fatto che avrebbe portato la coscienza degli esseri umani a una dimensione superiore; ma ciò non è avvenuto. Perché?

La Terra non è pronta per il cambio dimensionale e ciò a causa dell’inadempienza del suo Creatore, a cui la Grande Confederazione Galattica aveva affidato la reggenza attraverso un oggetto di massima tecnologia e simbolico nello stesso tempo: la Lens che rappresenta la coscienza dell’intero pianeta. Il Concilio Galattico formato da otto Lord Creatori si riunisce e, per sistemare le cose, decide di inviare sul pianeta una di loro, Lady Airre, l’essenza più antica e adatta per le sue passate commistioni con la Terra. Il possesso del sacro oggetto scatenerà una lotta tra gli Dèi e gli uomini.

Come si potrebbe riassumere il messaggio del film e del romanzo, e come può essere inserito nel mondo di oggi così funestato da tanti problemi di vario tipo?

I film sono chiamati a far riflettere, soprattutto in un momento come questo di transizione e cambiamento, di attesa, di grande rischio percepito, di ansia, di incertezza, in cui non si sa se saremo davvero preparati a ciò che troveremo “fuori” una volta che la realtà si sarà ricomposta, messi di fronte ad un nuovo giro di boa, ad una trasformazione di cui non conosciamo bene la direzione.

Ed è proprio quello che fa Creators – the Past, che coniuga un contenitore caratterizzato da effetti speciali tipico della filmografia sci-fi americana ed un contenuto a livello di storia narrata, fatta di personaggi e simbolismi che rimandano ad un filone tutto europeo per modalità e profondità di scandaglio mitopoietico e maieutico-interpretativo.

E’ curioso come la sceneggiatura di Creators, conclusa nel 2014, sia permeata da elementi che, alla luce degli avvenimenti attuali, potrebbero essere definiti profetici; dal disagio pandemico a quello economico e psicologico viene tratteggiata un’umanità profondamente manipolata, che dovrebbe però riuscire a risvegliarsi per prendere in mano il proprio presente e il proprio futuro.

Un film che, in qualche modo, sembra composto da un sistema di specchi: alcuni riflettono e richiamano, in maniera quasi profetica ed anticipatoria, l’attuale situazione vissuta a livello mondiale con un progressivo processo di distruzione del pianeta Terra che è al collasso, a livello di ecosistema e di risorse disponibili, ed una pandemia in atto a causa di un virus.

Tali situazioni non sorgono all’improvviso, rappresentano l’apice di un sentiero a lungo pensato e composto minuziosamente; possono giungere come intuizione o premonizione in quanto, se la strada è già segnata, è possibile, con uno sguardo acuto, coglierne il percorso tracciato.

Io credo che tutto il cosmo sia la reificazione di una legge che si compone nella ricerca dell’equilibrio delle forze in gioco, si chiama cosmo non per niente, infatti proprio da questo deriva cosmetico, termine che indica la bellezza intesa come armonia, la legge che mantiene l’equilibrio globale. Quando si arriva all’apice del Caos, è necessario un ribaltamento per ripristinare un nuovo sistema bilanciato. Come accade nella tauromachia, nel momento più buio risiede anche la possibilità di ribaltare la prospettiva. Infatti se da una parte vi è il panico, figlio del buio più denso, dall’altra parte c’è la luce. L’essere umano viene posto di fronte ad una scelta: o risvegliarsi o frammentarsi a tal punto da perdersi, diventando un automa.

Il romanzo del film finisce proprio con un messaggio di riabilitazione e con un’aspettativa positiva per l’umanità non per niente “L’Assunzione” è il titolo dell’ultimo capitolo che si conclude: “non bisogna mai perdere la speranza, perché i disegni dell’eterno sono imprevedibili e il cambiamento può essere lì, fermo e in attesa, proprio dietro l’angolo”.

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