“I mini prestiti fino a 25 mila euro introdotti dal decreto liquiditĂ a sostegno dei liberi professionisti, dei lavoratori autonomi e delle Pmi non hanno riscosso l’interesse sperato. Almeno sino ad ora”. A dirlo è la Cgia che ha riscontrato come, fino allo scorso 30 aprile, “le banche abbiano fatto pervenire al Fondo di garanzia del Mediocredito Centrale 45.703 mila domande. Ebbene, se teniamo conto che la platea delle imprese e dei liberi professionisti interessati per legge da questa misura è costituita da oltre 5.250.000 attivitĂ , vuol dire che solo lo 0,9% di queste ultime ha fatto ricorso a questa misura“.
“Questo flop – segnala il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – era prevedibile. Tantissime partite Iva sono state obbligate a chiudere temporaneamente per legge e successivamente, a seguito delle richieste di credito sollevate dalle stesse, il governo gli ha teso una mano con il decreto liquiditĂ , costringendole a indebitarsi con le banche. Una soluzione che, ovviamente, non poteva riscuotere l’entusiasmo degli interessati. A nostro avviso, invece, in questo momento particolare – dice Zabeo – le piccole imprese dovrebbero essere sorrette con contributi a fondo perduto. In altre parole, ad indebitarsi è bene che lo faccia lo Stato e non le imprese che con troppi debiti, purtroppo, rischiano di implodere”.
“In un momento di emergenza nazionale non è il caso di fare polemiche – dichiara il segretario della Cgia Renato Mason – tuttavia, è necessario consentire alle Pmi di accedere alle risorse con piĂą facilitĂ . A nostro avviso il modello da seguire è quello tedesco. A paritĂ di costi, o quasi, ma con fatturati in caduta libera, se nelle prossime settimane le aziende non avranno a disposizione la liquiditĂ necessaria per far fronte alle esigenze di ogni giorno, nel giro di qualche mese molte di queste saranno costrette a chiudere definitivamente i battenti”.
La Cgia “auspica che anche in Italia si riproduca l’esperienza maturata in Germania in queste ultime settimane. Per sostenere le piccole imprese, infatti, il governo federale e i länder tedeschi hanno erogato, alle realtĂ con meno di 15 addetti, fino a 15 mila euro a fondo perduto. Una misura di grande attenzione alle piccolissime attivitĂ che sia la Banca d’Italia (nell’audizione alla Camera dei Deputati di lunedì 27 aprile 2020) sia il Commissario Europeo al Mercato Interno e ai Servizi, Thierry Breton, hanno suggerito al nostro Governo di adottare anche in Italia”.
Le piccole e micro imprese, comunque, “sono da sempre fortemente indebitate e a corto di liquiditĂ . Nel 2019, infatti, registravano livelli di indebitamento che non possono essere ritoccati ulteriormente all’insĂą, come invece “suggerito” dal “decreto liquidità ”. Quelle con meno di 5 addetti, ad esempio, presentavano una esposizione bancaria media (in bonis) di 115 mila euro per affidato. Un importo che se aumentato rischia di rendere insolvibili moltissime attivitĂ ”. ADNKRONOS