Meluzzi: “Qualcuno ha controllato i centri massaggi cinesi?”

di www.radioradio.it

“Paura o psicosi? La psicosi non va utilizzato perché è quando qualcuno ha un delirio e vede qualcosa che in realtà non c’è, in questo caso potrebbe parlarsi di fobia, cioè di paura poiché siamo di fronti a un problema che c’è.
Assimilare il coronavirus ad un’influenza è una cosa impropria. La cosa è tendenzialmente più grave di una normale influenza.

Tutti cercano il paziente 0 e io vorrei che voi ricordaste che l’Italia è costellato da un numero elevato di centri massaggi cinesi che sono sostanzialmente dei bordelli dove ruotano delle giovani ragazze, alcune delle quali minorenni, che come in tutti i casini ruotano. Sono entrate spesso illegalmente, circolano illegalmente e delle cui condizioni di salute nessuno sa niente.

Conoscendo l’animo umano vi dico che se un giovane o un vecchietto è stato a fare un massaggino con happy ending allora è chiaro che non lo racconterà immediatamente.

Quanti hanno fatto uno screening serio di questi soggetti eventualmente portatori all’interno di questi luoghi che ormai sono tutti chiusi o semi chiusi perché il cliente tende ad avere un po’ di paura.
I cinesi hanno “ospedalini” loro dove fanno aborti, terapie alternative, spesso scompaiono anche cadaveri, come si fa a rintracciare il paziente 0?
Dalle nostre frontiere a groviera stiamo facendo entrare soggetti che sono completamente fuori controllo.

Io vedo scendere gente allegramente e senza mascherina.
Siamo in un paese che ha le scuole chiuse ma i porti aperti: i ragazzi non vanno più a scuola ma intanto le frontiere rimangono aperte.

Sequestriamo intere zone della Lombardia, se l’avessimo fatto con un’isola africana ci avrebbero fucilato. Noi non chiudiamo le frontiere e non blocchiamo nessuno dipende da Bergoglio, dal buonismo, la cosa più interessante è quella antropologica: c’è una parte di paese con le braghe abbassate.

Molti saranno attraversati da questo virus senza neanche accorgersene. Un 20% va incontro a manifestazioni cliniche molto massicce, questa è la vera zona a rischio perché non c’è nessun antibiotico: contro i virus gli antibiotici non servono a nulla.

Alcuni miei amici medici russi dicono di stare attenti agli impianti di condizionamento che ci sono nei treni, negli uffici e perfino nelle camere operatorie”.

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