Coronavirus, medico contagiato: “temevo fosse qualcosa più di un’influenza”

“Quando ho avvertito i primi sintomi, appena rientrato” da un congresso in Germania, “mi sono presentato” in ospedale “perché già temevo che fosse qualcosa di meno banale di una semplice influenza“. A quanto apprende l’AdnKronos Salute da chi ha potuto sentirlo in ospedale, sono queste le parole con cui il dermatologo 50enne del Policlinico di Milano, risultato positivo al nuovo coronavirus e ricoverato all’ospedale Sacco, ha raccontato i difficili giorni della malattia.

Il medico ha iniziato ad avvertire i primi sintomi circa 10 giorni fa ed è andato in ospedale per un controllo, intuendo – forse – che poteva trattarsi di qualcosa di più serio di un malanno di stagione. Tutto ciò accadeva sei giorni prima che scattasse l’allarme in Lombardia con il primo caso positivo al coronavirus. Il 22 febbraio, spiega l’AdnKronos, i medici avevano deciso di dimetterlo. Ma nel frattempo era esplosa l’epidemia di coronavirus a Codogno, per cui l’uomo è stato sottoposto a tampone. Ed è risultato positivo. “Sto abbastanza bene, il peggio è già passato. Spero che tutto proceda per il meglio” ha dichiarato il 50enne raggiunto al telefono.

L’uomo non potrà lasciare la struttura “finché ha una carica virale attiva”. A quanto si apprende il camice bianco era stato all’estero per diversi convegni, tra cui Grecia e Germania, ma “tutti non in zone a rischio”. Il 50enne peraltro non è residente nel Lodigiano e non è chiaro in che modo abbia contratto il virus.

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