Ambientalisti UE contro il Natale: “disastro ambientale”

Il Natale appena lasciato alle spalle sarà stato per molti un momento di gioia e festa. Ma per diverse organizzazioni ambientaliste europee si è trattato del “più grande disastro ambientale annuale del mondo”. Tra alberi, regali, viaggi e sprechi alimentari a tavola, infatti, l’impatto delle attività umane sul Pianeta nei giorni che precedono il Natale e il 25 stesso raggiunge, a detta delle ong, le vette più alte dell’anno.

Rifiuti e maglioni – A spiegarlo è il quotidiano Politico. Che parte da uno studio condotto nel Regno Unito: qui, sotto Natale, la quantità di rifiuti prodotti aumenta del 30 percento a causa, tra le altre cose, di circa 365mila chilometri di carta da imballaggio non riciclabile. Che sarebbe sufficiente per avvolgere l’equatore nove volte. L’ong ambientalista Hubbub ha invece puntato il dito contro i circa 12 milioni di maglioni natalizi acquistati quest’anno dai britannici, nonostante 65 milioni fossero già appesi negli armadi: “Il maglione natalizio è uno dei peggiori esempi di moda veloce, con due maglioni su cinque che vengono indossati una sola volta durante il periodo festivo”, denuncia l’ong.

L’impronta dell’albero – Un’altra organizzazione, Carbon Trust, mette sotto accusa l’albero di Natale di plastica, che ha un impatto sull’ambiente decisamente più alto di quello naturale: un finto abete di 2 metri, infatti, è il frutto di un processo di produzione che comporta emissioni di Co2 pari a 40 kg, mentre uno vero delle stesse dimensioni assorbe naturalmente Co2 e rilascia ossigeno prima che venga abbattuto. “Ciò significa che i proprietari di un albero artificiale devono usarlo per almeno un decennio affinché il suo impatto ambientale sia uguale a quello degli alberi naturali”, spiega Politico.
Regali pericolosi

C’è poi il capitolo regali: qui l’allarme non è solo per l’ambiente, ma anche per la sicurezza dei bambini: quest’anno, in tutta l’Ue, sono stati scoperti 248 tipi di giocattoli (pari a decine di milioni di unità) messi in vendita e poi ritirati dal mercato europeo dopo che i test hanno rilevato livelli illegali di sostanze chimiche tossiche. L’anno scorso, l’Agenzia svedese per le sostanze chimiche ha testato 106 prodotti da rivenditori online non Ue e in 40 di essi ha trovato sostanze vietate, come piombo, ftalati e cadmio.

La tavola inquinante – Tornando all’impatto ambientale, le ong mettono sotto accusa l’elevato uso di carne e gli sprechi alimentari: ogni Natale nel Regno Unito, circa 2 milioni di tacchini, 74 milioni di torte tritate e 17,2 milioni di cavoletti di Bruxelles vengono gettati nel cassonetto. In Italia, considerato l’intero periodo di feste, uno studio ha calcolato che oltre 500mila tonnellate di cibo, corrispondenti a più di 80 euro per gruppo familiare, finiscono nella spazzatura: uno spreco enorme che porta anche a un’impennata del livello di inquinamento perché ogni tonnellata di rifiuti alimentari produce 4,2 tonnellate di Co2.

I viaggi – Infine, c’è la questione dei viaggi: secondo una ricerca di MasterCard, oltre 250 milioni di europei stanno attraversando il Continente durante le vacanze per visitare la famiglia e gli amici. In media, ogni europeo percorrerà 516 chilometri, spesso in aereo. “Questi chilometri aumenteranno ulteriormente le emissioni in Europa”, scrive Politico.

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