Renzi e Boschi a caccia delle balle altrui. Vergogna zero!

A Renzi e alla Boschi ha fatto davvero male stare fuori dal potere. E ora che sono nel bunker a fingere di sostenere il governo Conte, Matteo e Maria Elena hanno deciso di spendere un gruzzoletto del popolo italiano contro le balle altrui. Il primo ha ordinato alla sua capogruppo a Montecitorio di presentare alla Camera una incredibile proposta per istituire una commissione parlamentare d’inchiesta (con i soldi nostri) sulle fake news che secondo la coppia più bella della politica hanno condizionato gli orientamenti popolari.

Sembrava il solito scherzo di Renzi – -All’inizio sembrava uno scherzo, poi ne abbiamo letto su Il Fatto e ci siamo incuriositi. Che Italia Viva, il soggetto politico creato dal re della bugia in politica, il campione delle baggianate, attacchi le balle altrui non pare vero. Eppure è così. La proposta esiste e chiede addirittura di accertare se tramite la disinformazione si è tentato di “condizionare illecitamente o illegittimamente l’esito delle consultazioni elettorali o referendarie” nei cinque anni precedenti all’introduzione della legge. Sembra un dispetto al resto del mondo come racconta chi ne sa più di lui in materia informatica e certo non può essere smentito.

Renzi e la Boschi chiedono di spendere centomila euro per il funzionamento della commissione parlamentare, ma dovrebbero essere un po’ più seri, perché stanno scambiando il popolo italiano per un branco di scimuniti che hanno bisogno del web per decidere come votare. Ovvero, con i soldi dei cittadini si vuole indagare sulle fake news altrui. Siamo alla vergogna zero quando ci si inventa “il delitto contro la Repubblica”.

Quando la Boschi afferma nella proposta di inchiesta parlamentare che con le fake news si è condizionato persino il referendum costituzionale che fu voluto e perso da Matteo Renzi si è oltre il delirio. Semplicemente il popolo italiano non credette – 60 a 40 per cento – alle mirabilie promesse dall’ex premier con quella riforma sbrindellata e calata sulla testa dei cittadini.

E Fico si è pure sbrigato per velocizzare l’iter della proposta – Comunque, sarà interessante seguire la proposta nel suo iter, insolitamente spedito stando a quel che ha deciso il presidente Fico. Presentata il 24 settembre la legge “antifakenews” è stata già assegnata l’8 ottobre alle commissioni cultura e trasporti, che dovranno essere riunite congiuntamente. Poi, delibereranno con i pareri che via via arriveranno da altre commissioni.

Ci auguriamo che i deputati che la esamineranno vogliano farlo in maniera approfondita. A proposito di referendum, è o no un tentativo di condizionamento dell’elettorato – poi andato persino male – dire “se perdo il referendum lascio la politica“? Lo affermò Matteo Renzi prima della consultazione, lo ripetè a ruota la stessa Boschi. Quella frase pronunciata da un premier in carica appartiene o no al repertorio delle fake news? Non è che se la commissione viene davvero istituita e va avanti, tocca persino convocare Renzi e rimproverargli la panzana del tempo?

Mattè, nun ce provà, che te carcerano – – Scrivere su twitter l’ormai celebre #enricostaisereno che ha fatto storia entra o no nella categoria delle balle via rete? Ricorda, l’ex premier, come spodestò il presidente di allora, Enrico Letta, andando poi al Colle a chiedere l’incarico a Giorgio Napolitano? Ingannò il presidente della Repubblica, il capo di palazzo Chigi, il popolo italiano. Complimenti. E adesso vuole la commissione d’inchiesta.

Renzi e la Boschi hanno giurato e spergiurato su Mps e Banca Etruria. Un mega aereo di Stato è costato oro ai cittadini mentre fingevano di tagliare le auto blu. E genitore 1 e genitore 2 di Matteo sono stati intanto condannati dalla magistratura, mentre lui giurava sulla loro innocenza.

A Roma si dice: Mattè, nun ce provà, che te carcerano.

Francesco Storace

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