Carabiniere ucciso, il collega finisce sotto inchiesta

La procura militare ha aperto un fascicolo d’inchiesta per accertare eventuali responsabilità di Andrea Varriale, il carabiniere che era insieme a Mario Cerciello Rega la notte dell’omicidio del vicebrigadiere.

Sotto la lente d’ingrandimento dei magistrati militari, secondo il Messaggero, le contraddizioni nelle versioni fornite da Varriale soprattutto sul fatto che i due militari avessero con sé la pistola d’ordinanza.

Il carabiniere in un primo momento aveva detto di avere con sé l’arma di ordinanza, ritrattando in seguito e ammettendo di non averla durante l’incontro con i due americani. Il Procuratore, Antonio Sabino, vuole anche spiegazioni sul perché quella notte, i due carabinieri disarmati e in borghese non siano stati aiutati da altri uomini in divisa in numero congruo, come vogliono le procedure. Errori gravi, che minano l’attendibilità dei due carabinieri, come hanno già fatto notare i legali dei due americani.

La Procura prosegue nelle indagini, definisce “granitico” il quadro probatorio contro Elder e Natale, e descrive quest’ultimo in particolare come personaggio “carismatico e dominante” in un quadro criminoso pianificato “nei minimi dettagli in tutte le fasi della condotta delittuosa posta in essere unitamente a Finnegan Lee Elder nel corso di quella nottata”.

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