Fisco: attacco ai piccoli risparmi. Ma nessuno tocca le fiduciarie delle banche

di Antonio Amorosi – – Mario Monti ancora incombe e con lui il suo decreto Salva Italia del 2011. Negli ultimi giorni un comunicato dell’Unita di Informazione della Banca d’Italia spiega che dal prossimo settembre banche, Poste Italiane, istituti di pagamento e istituti di moneta elettronica dovranno comunicare tutti i movimenti di denaro contante effettuati dagli italiani che superano i 10.000 euro, anche se questi vengono spezzettati in operazioni di piccola taglia da 1000 euro.

La segnalazione dovrà contenere dettagli essenziali come la data dell’operazione, l’importo, la causale, la filiale, i dati identificativi del cliente. Il tutto comunicato in via telematica. L’operazione nasce al fine di rafforzare le procedure per combattere il riciclaggio di denaro. E’ l’idea che sta di lato al Risparmiometro, il nuovo strumento adatto a capire chi fa del “nero”.

Il principio cardine del Rispiarmometro è che chi non preleva denaro dal proprio conto corrente potrebbe avere entrate di altra natura. E con questi ultimi accertamenti sui movimenti il Fisco sarebbe in grado di capire cosa realmente la persona muove in termini di capitali.

Perché in Italia esiste un nuova Super anagrafe dei conti correnti, voluta proprio dal decreto Salva-Italia del governo Monti, che dà all’Agenzia delle entrate la possibilità di “vedere” nei conti correnti degli italiani per individuare chi evade.

Il principio di base sarebbe anche buono se dietro non vi fosse l’idea sbagliata che gli evasori sono i piccoli risparmiatori, come può essere l’insegnante che fa ripetizioni in “nero”, l’idraulico con non rilascia fattura o la sarta di paese che si fa pagare cash. Cioè chi per logiche di mera sopravvivenza non dichiara al fisco il denaro percepito. Con il paradosso che il principio sposta tutto il denaro in mano alle banche, cioè alle principali artefici dell’evasione fiscale, che lo fanno con i sistemi delle “società fiduciarie”.

E’ qui che alberga il grosso dell’evasione.

Le banche offrono ai clienti sistemi di copertura dei propri conti con “società fiduciarie”, di diritto italiano e estero. E sono conti di ingente quantità, non pochi euro, altrimenti il gioco non varrebbe la candela perché hanno un costo. Le “società fiduciarie” garantiscono l’anonimato nei confronti di terzi e quindi anche del Fisco. Così il cliente che ne ha possibilità, perché muove rilevanti capitali, cede il patrimonio alla società che ha un conto segreto e non conoscibile e scompare. Sta proprio lì dentro il grosso dell’evasione italiana per milioni ma gli esperti sembrano non conoscere questo segreto di Pulcinella. Capitali che vengono anche usati per le attività della criminalità organizzata e per il terrorismo.

E’ l’idea di fondo di una certa cultura italiana di sinistra di abolire il contante, dando ancora maggiore potere alle banche centrali, le stesse che in forma di lobby manovrano i media, il sistema politico e impediscono proprio di svelare il sistema delle “fiduciarie” e aggredire l’evasione vera.

In più i Paesi che hanno provato ad abolire il contante si sono ritrovati con l’effetto opposto, come l’India di recente, e cioè con nessuno riduzione dell’evasione fiscale e anche un crollo dell’economia, come certificato da Reserve Bank of India.

Ma l’obbligo dell’Unita di Informazione della Banca d’Italia per l’invio dei dati resta. Le comunicazioni dovranno essere effettuate tra il primo e il quindicesimo giorno del mese successivo a quello di riferimento della segnalazione. Infine l’Unita di Informazione della Banca d’Italia, che non fa altro che eseguire quanto stabilito dalle norme, potrà usare tutte queste informazioni per arricchire le analisi di tutti i casi sospetti che riguardano attività di riciclaggio e affini.

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