Elezioni UE, programma M5s: No referendum Euro, no abolizione pareggio di bilancio

Cinque anni fa i Cinque Stelle si presentavano alle elezioni europee con un programma in sette punti, tra cui il referendum per l’addio all’euro e l’abolizione del pareggio di bilancio in Costituzione. Oggi, diventati forza di governo, hanno quasi completamente ribaltato gli obiettivi per cui si sono fatti eleggere, a partire dallo slogan: «Continuare per cambiare».

Resta nel programma lo stop all’austerity, nemica giurata anche cinque anni fa. Ma mentre nel 2014 si proponevano l’abolizione del Fiscal Compact (in questa legislatura l’Europarlamento ne ha bocciato l’incorporazione nel diritto comunitario, anche con i voti del M5S), l’adozione degli eurobond e la possibilità di sforare il limite del 3% del rapporto deficit-Pil per gli investimenti in innovazione e nuove attività produttive, adesso le strade sono diverse. In primo luogo si chiede la riforma del mandato della Bce, inserendo come obiettivo principale non la stabilità dei prezzi, ma la crescita economica e la piena occupazione. La Banca centrale europea, secondo il M5S, deve inoltre poter agire come prestatore di ultima istanza agendo nel mercato primario dei titoli di Stato per fornire liquidità agli Stati membri.

Al capitolo imprese la proposta M5S prevede premi alle imprese innovative che si convertono alla green economy e invoca una nuova strategia Ue per l’industria sostenibile. Che contempli anche l’introduzione da parte dell’Autorità bancaria europea di un «fattore sociale nella normativa dei requisiti di capitale, favorendo sconti per le banche che fanno prestiti a imprese impegnate nel sociale e nelle politiche verdi».

Oltre alle classiche misure anti-privilegi (tagli «agli assurdi stipendi dell’eurocasta», a partire da quelli dei commissari Ue, e soppressione della sede di Strasburgo dell’Europarlamento), il programma M5S va all’attacco dei paradisi fiscali interni ed esterni all’Ue. «Le multinazionali che lavorano in Italia devono pagare le tasse in Italia», ha tuonato Di Maio, invocando l’introduzione di un modello vincolante di tassazione unitaria. Si propone poi una web tax per equiparare davanti al fisco le imprese digitali a quelle tradizionali e il varo di una tassa europea sulle transazioni finanziarie.

Contro la corruzione i Cinque Stelle sognano un «Euro-Daspo» per tenere fuori dal Parlamento Ue i condannati in via definitiva per reati gravi e l’adozione di una direttiva antimafia che introduca nel diritto europeo il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, sul modello dell’articolo 416 bis del Codice penale italiano.

http://amp.ilsole24ore.com

SOSTIENI IMOLAOGGI
il sito di informazione libera diretto da Armando Manocchia

IBAN: IT59R0538721000000003468037 BIC BPMOIT22XXX
Postepay 5333 1711 3273 2534
Codice Fiscale: MNCRND56A30F717K