Belgio: aprire indagine per ‘false informazioni’ su Global compact ONU

Belgio ha chiesto alla Commissione Ue “se abbia degli strumenti perchè sia aperta un’indagine” sulle “informazioni manipolate” circolate online sul Global Compact Onu sui migranti “con una volontà deliberata di destabilizzare le democrazie europee”, ha annunciato Michel, il cui governo è finito in minoranza per l’addio dell’alleato di governo, il partito indipendentista fiammingo N-va, proprio sul Global Compact.

Si tratta di “un tema che mi preoccupa molto” la “questione della disinformazione e delle controverità e dall’altra la libertà di espressione”, ha detto Michel, che lo scorso sabato ha perso il partito dei nazionalisti fiamminghi dalla maggioranza. La N-va aveva inizialmente sostenuto l’ok al Global Compact ma poi, a una settimana dal vertice di Marrakech, ha fatto marcia indietro mentre sui social infuriava la campagna anti-Global Compact.

Il premier ha quindi parlato di “sospetti seri” sull’origine della disinformazione sul Patto Onu sulle migrazioni, dicendosi anche a favore di eventuali sanzioni contro i responsabili, perché “le fake news sono ormai una nuova forma di minaccia”.

“La fragilità della democrazia”, ha sottolineato Michel, “risiede al suo seno con l’utilizzo dei valori fodamentali della libertà di espressione e di convinzione per tentare di minare le fondamenta dei suoi valori essenziali”. Il premier però ha affermato che le sue preoccupazioni sulle fake news, che potrebbero essere propagate da “attori russi o cinesi”, sono più in generale “relative all’Europa, non al Belgio” nello specifico, su cui invece “ci sarà un dibattito la prossima settimana al parlamento” federale belga. ansamed

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