Fossero poco sensibili all’etichetta, potrebbero anche sorvolare. Ma i cinesi sono attentissimi al galateo. Soprattutto quello istituzionale. E’ quel che è successo ieri a Palazzo Ducale a Venezia, all’inaugurazione dell’Anno del Turismo 2018 Europa-Cina, rischia di finire negli annali degli incidenti diplomatici, come spiega il Gazzettino.
L’evento è stato organizzato dalla Commissione UE, ma neanche la Mogherini si è degnata di presenziare. In ballo vi erano accordi commerciali per circa 13 miliardi di euro.
Uno sgarbo che comincia con una prima defezione (il premier Paolo Gentiloni), che continua con una seconda defezione (l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri Federica Mogherini), poi con una terza (il ministro Dario Franceschini), fino all’affronto finale: l’improvviso forfait del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani che solo pochi istanti prima dell’inizio della cerimonia ha comunicato di non poter partecipare. «Ammalato», è stato detto. Forse stava male per venire a Venezia, ma non così male per stare a Roma, nella sede di Forza Italia, a trovare un’intesa con gli alleati della Quarta Gamba.
È così che Qi Xuchun – che viene presentato come vicepresidente del Congresso nazionale dei rappresentanti del Popolo (il loro Parlamento) e vice primo ministro della Repubblica Popolare cinese – evidentemente risentito, alla fine della cerimonia ha alzato i tacchi. Niente foto di rito. E niente pranzo ufficiale. E la foto di gruppo come avviene al termine di ogni summit? Niente foto. E la firma del protocollo Italia-Cina per valorizzare non solo le grandi città ma anche i siti Unesco e le aree rurali italiane? «È stato firmato», assicura il sottosegretario Dorina Bianchi, anche se a sentire gli spifferi del Ducale pure quello stava saltando…
Cosa volevate sperare da gente piddidiota? Tajani? Ha fatto benissimo a non andarci, perchè avrebbe dovuto fare da stampella a coloro che erano più rappresentativi?