Il Presidente di ProVita: “Situazione inquietante: mai così difficile esprimere le proprie idee nel Comune di Roma”. ROMA – 12 dicembre 2017
Dopo l’inquietante interrogatorio da parte della polizia, subìto da Toni Brandi, presidente di ProVita Onlus, il Comune di Roma non cessa di stupire per la sua volontà di censura…
“Abbiamo presentato tre diversi tipi di manifesti da affiggere per le vie di Roma al Comune, come da regolare procedura e ricevendo conferma di ricevimento: Il primo per commemorare il Cardinale Caffarra e Giovanni Paolo II, poi il secondo contro l’aborto e l’ultimo manifesto per la difesa della salute delle donne, rispettivamente con ricevute di protocollo dal Comune il 31.10, il 1.11 e il 28.11. “E’ semplicemente allucinante che il Comune sembra rifiutarsi a procedere e persino a darci una risposta formale con le motivazioni del diniego e questo più di 40 giorni dalla prima richiesta”, afferma Toni Brandi.
Conclude Brandi:
“Sembra di stare non a Roma, ma nella Mosca degli anni ’70. Non abbiamo mai avuto problemi a pubblicare manifesti. Ora invece, l’amministrazione sembra tollerare solo messaggi ‘graditi’ e utilizza la polizia per sondare le ‘motivazioni’ di coloro che non si allineano al pensiero unico. Non avevamo mai visto nulla di simile prima dell’amministrazione Raggi.”
Uno dei manifesti di ProVita censurato dal Comune di Roma
Lo rende noto l’ufficio stampa di ProVita Onlus.
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