Espone cartello “W la fica”, Cirinnà: “ci vorrebbero vere pene rieducative”

Dopo striscione “W la fica” esposto da imprenditore a Latina, Monica Cirinnà è intervenuta nel corso di un programma su Radio Cusano Campus. Il suo è stato un commento inopportuno e la faccenda è stata strumentalizzata, in perfetto stile Pd, per tentare di portare acqua al suo mulino.

“Io penso che il rispetto delle opinioni e delle idee degli altri sia comunque primario, bene hanno fatto i carabinieri a segnalare a questa persona che nel giorno in cui l’orgoglio omosessuale sfila finalmente nelle strade di Latina, sia bene rispettare anche queste persone. Poi ognuno si qualifica per gli atti che fa. Scrivere questo significa avere una visione culturale preistorica, per cui c’è la metà della tua popolazione che è un organo genitale e niente altro. Avrei potuto capire un cartello con su scritto ‘Viva le donne’, perché comunque c’è il dissenso, ma questa è una roba che qualifica non solo chi la fa, ma anche la grettezza culturale di certe persone.

gay cassero, grettezza culturale

“Non a caso si è andato a fare il gay pride a Latina, città che in alcune situazioni non ha brillato neanche per inclusione e per democrazia. Cosa farei al signore che ha messo il cartello? Se esistessero come negli Stati Uniti delle vere pene rieducative gli farei fare un bel corso presso una delle nostre case rifugio per le donne vittime di violenza e quello basterebbe a fargli capire non solo la sua volgarità ma soprattutto il segnale becero che ha dato a chiunque ha letto il cartello. Secondo me, comunque, non ci saranno per lui conseguenze penali”.

grettezza culturale
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