Lecce, nigeriane schiavizzate e sottoposte a riti voodoo: 5 arresti

Sottoposte a riti ‘voodoo’ già nel momento in cui decidono di affidarsi all’organizzazione criminale per intraprendere il lungo viaggio dal loro paese d’origine. E’ quanto avrebbero subito le ragazze nigeriane fatte venire in Italia con promesse false, poi ridotte in schiavitù e infine indotte a prostituirsi da alcuni connazionali ritenuti appartenenti a una organizzazione malavitosa secondo quanto accertato dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Lecce.

In manette sono finite cinque persone (tre donne e due uomini), con le accuse di associazione finalizzata alla riduzione in schiavitù a fini sessuali, tratta di persone, favoreggiamento dell’immigrazione in stato di clandestinità e sfruttamento della prostituzione. Il rituale assoggetta le vittime che, legate psicologicamente da una sorta di ‘obbligo spirituale’, si attengono fedelmente alle prescrizioni impartite dai referenti dell’organizzazione per evitare eventi nefasti in loro danno e delle loro famiglie.

I riti vengono effettuati da persone chiamate ‘Native Doctor’ o, in gergo, ‘Babalawoo’ in presenza della donna o anche in sua assenza, tramite l’utilizzo di un’immagine dell’interessata. Giunte in Italia le ragazze passano sotto il controllo delle madame, le quali, attraverso ulteriori riti voodoo, la violenza fisica e le intimidazioni, le costringono a vendere il loro corpo per raccogliere il denaro necessario a saldare il debito contratto con i trafficanti. Solo con l’estinzione di tale debito, le donne sfruttate possono affrancarsi dal controllo dell’organizzazione e liberare la propria anima dal vincolo spirituale che ad essa la lega. adnkronos

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