«Sono venuto a rubare in Italia perché qui non si va in carcere»

Era stato arrestato un anno fa, dopo aver tentato di rubare su un’auto in sosta nei pressi del teatro Donizetti. Per questo motivo – scrive bergamopost.it  – un albanese di 35 anni è finito a processo in tribunale con l’accusa di tentato furto. Ma la cosa curiosa di questo procedimento sono le parole che il ladro ha pronunciato: «Sono venuto in Italia a rubare, perché qui da voi è più facile e la maggior parte delle volte non si va in carcere». Una frase che dimostra quanto all’estero sia tenuta in poco conto la disastrata giustizia italiana, tanto che i malviventi scelgono proprio il nostro malmesso Paese per compire furti.

Il 35enne ha candidamente ammesso che era stato un suo connazionale, rientrato in patria dopo qualche anno trascorso in Italia, a spingerlo a raggiungere il Belpaese.

«Vai lì, mi aveva detto. È più facile rubare e anche quando ti prendono non si va quasi mai in galera. E comunque le carceri italiane, pur sovraffollate, sono sicuramente meglio delle nostre e anche meno dure. Ed è vero».

Parole che ha ripetuto in tribunale, come se fosse normale pronunciare davanti a un giudice un simile disprezzo per l’ordinamento giudiziario italiano.

«E in Albania molti miei connazionali la pensano così. Per sbarcare il lunario, molto meglio venire a compiere furti in Italia, dove la giustizia è molto meno severa che da noi e dove i controlli da parte delle forze dell’ordine non sono così efficaci, anche perché sono in pochi e non possono controllare tutto il territorio».

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