Sorpresa. “Igor il russo” è un serbo già espulso, liberato dal Cie di Bari

Russo anzi no, serbo. Ex soldato dell’Armata rossa anzi no: solo un killer efferato, abilissimo con le armi. Di Igor Vaclavic si è detto di tutto. La verità è che dell’assassino in fuga tra Budrio e Ferrara, dove ha seminato morti (due) e paura, si conosce solo il nome. Anzi, i nomi: come riporta Il Giorno.

Il quarantenne serbo è noto alle autorità anche come Ezechiele Norberto Feher, nato a Subotica, nel sud della Serbia. Era un ladro di campagna, un piccolo delinquente ritenuto relativamente pericoloso anche se violento. Aveva addirittura un profilo Facebook, a nome Ezechiele. E le sue foto sono beffarde: selfie sorridente, in giacca e camicia, in occhiali scuri. Un camaleonte dalle mille identità, che non esitava a mostrarsi sui social anche mentre era già latitante, ricercato per tre rapine e con i complici della sua banda in carcere. Il 29 dicembre 2015 augurava addirittura buon anno, l’agosto precedente si fa una foto al castello di Ferrara con il commento “alla grande”. Aveva appena messo a segno un colpo.

La belva, tra l’altro, era già stata arrestata. È stato per 15 giorni “parcheggiato” nel Cie di Bari con “decreto di allontanamento dal territorio nazionale”, come ricorda il Giornale. Una espulsione mai avvenuta, perché è stato rilasciato sulla fiducia.  LIBERO

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