Droni, satelliti e 35 milioni alla Libia per controllare l’immigrazione

 

“In Libia è in corso un processo di unificazione non concluso e quindi la conflittualità interna è molto alta e difficile per qualsiasi interlocutore, Italia compresa”. Lo ha detto il sottosegretario di Stato alla Difesa, Onorevole Domenico Rossi, parlando di Libia in una intervista al Quotidiano Nazionale. “La prima parte dell’addestramento della marina libica da parte degli operatori italiani è terminata. I flussi però non nascono sulla costa ma dai paesi confinanti quindi non basta il controllo sul mare”, sottolinea Rossi.

Macché evento epocale, l’immigrazione è invasione meditata a tavolino

“Sono necessari altri interventi. L’Europa ha già versato 20 milioni di euro alla Libia e ne sono stati stanziati altri 25 per lavorare sui flussi migratori. E’ però necessaria, e l’accordo lo prevede, un’azione di cooperazione sociale e di controllo sui confini Sud verso il Niger. Nel 2017 tutto ciò produrrà effetti positivi sul rallentamento dei flussi”, aggiunge Rossi, “i controlli possono essere fatti soprattutto con sistemi satellitari, radar e droni non necessariamente con truppe. La tecnologia può fornire un valido supporto alle forze militari libiche. E questa prospettiva deve avvenire sotto l’egida dell’Onu”. adnkronos

Si mettessero d’accordo. Davvero vogliono fermare l’immigrazione? Non sembra affatto. La Bonino ha spiegato chiramente che l’élite vuole almeno 160mila immigrati all’anno solo in Italia

Bonino: servono almeno 160mila migranti all’anno

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