Egitto: orrore Isis, decapitato sceicco ultracentenario

 

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Il Cairo – Il gruppo egiziano dello Stato islamico (Is) ha pubblicato sui social media il video della decapitazione di un anziano e noto predicatore islamico del Sinai settentrionale. Lo sceicco Soliman Abu Heraz appare nel video con la consueta tenuta arancione dei condannati a morte, ammanettato.

Lo sceicco ultracentenario, considerato fra i più influenti delle tribù del Sinai, era stato rapito insieme a Aktifan Al Mansouri, un altro sceicco che è stato anch’egli decapitato dai terroristi. La brutale uccisione dei due anziani religiosi ha spinto l’Osservatorio islamico delle fatwa ad accusare lo Stato Islamico prendere di mira “la scienza egli scienziati”.

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Dalla deposizione nel luglio 2013 del presidente Mohammed Morsi, esponente del partito Libertà e giustizia legato ai Fratelli Musulmani, l’area del Sinai ha assistito ad una progressiva infiltrazione di miliziani islamisti, dominati dal gruppo Ansar Beit al Maqdis, oggi divenuto Wilayat Sinai, che nel novembre 2014 ha annunciato la propria affiliazione allo Stato islamico del “califfo” Abu Bakr al Baghdadi.

Heni Nsaibia, ricercatore indipendente specializzato in risk consultancy, monitoring security e terrorismo, ha detto ad “Agenzia Nova” che l’episodio “rientra nella propaganda di Wilayat Sinai di dimostrare che riesce ad uccidere autorità ed esponenti delle istituzioni, e al tempo stesso di far vedere che la Hisbah (la polizia islamica) e la Corte shariatica funzionano, con particolare riferimento alle decapitazioni”. Non solo: secondo l’esperto (presente su Twitter come @MENASTREAM) “l’eliminazione degli avversari sia all’interno delle istituzioni di sicurezza che tra importanti figure tribali e’ una parte importante della loro strategia”.

Il presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi ha approvato lo scorso 19 ottobre l’estensione dello stato di emergenza nel nord del Sinai per altri tre mesi. Lo stato di emergenza e’ stato imposto per la prima volta dopo gli attacchi al checkpoint di Karm al Qwadis, costato la vita a 33 esponenti delle forze di sicurezza, nell’ottobre del 2014. Da allora e’ stato esteso ininterrottamente di tre mesi in tre mesi fino ad oggi. Lo stato di emergenza copre le municipalita’ di al Arish, Rafah e le aree circostanti. (con fonte AGI)

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