Se continuiamo così, rischiamo la guerra civile. Alain Juppé cerca di rasserenare gli animi e di presentarsi come il grande pacificatore, l’unico in grado di far ritrovare l’unità ai francesi, soprattutto, l’unico in grado di arrivare davanti a Marine le Pen al primo turno delle presidenziali francesi. In una lunga intervista al quotidiano Le Monde, l’ex premier conservatore si presenta agli elettori Républicains, all’indomani dell’inizio della corsa per la primarie della destra.
Juppé, rivendicando l’eredità politica di Jacques Chirac, si considera come il più quotato per “battere ampiamente” la leader del Front National, che secondo tutti i sondaggi sarà certamente al secondo turno, e si rifiuta di rincorrere l’estrema destra sul tema dell'”identità”, cui invece sembra ispirarsi il suo principale avversario alle primarie, l’ex presidente Nicolas Sarkozy. E per prendere le distanze dice di “non voler essere un profeta del malaugurio.
Voglio dare ai francesi una speranza per il futuro”, ha affermato Juppé , ricordando che “l’identità felice non è una constatazione, bensì un oiettivo”.
Sessantun anni, l’ex premier invita ad “abbassare i toni” sulla questione dell’islam. “Bisogna necessariamente rasserenare il clima che regna oggi in Francia. La semplice parola ‘musulmani’ suscita un’isteria sproporzionata!“, si rammarica Juppé, “se continuiamo così andremo verso la guerra civile. Io voglio la pace civile“.
Con l’avvio ufficiale delle primarie a destra, quando mancano 7 mesi alle elezioni presidenziali francesi, si va verso un passaggio cruciale: infatti colui che la spunterà a novembre tra Nicolas Sarkozy e Alain Juppé partirà favorito per diventare il futuro Capo di Stato francese nel 2017. (askanews)