Libia, italiani rapiti: privati della scorta da pochi giorni

 

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Sarebbero stati privati della scorta due giorni prima di essere rapiti Bruno Cacace e Danilo Calonego, i tecnici di Con.I.Cos. (Consorzio Italiano Costruzioni) sequestrati ieri mattina a Ghat, in Libia. A rivelare il dettaglio alcuni colleghi degli italiani rientrati in Italia giorni fa, che a breve saranno ascoltati dal pm della procura di Roma Sergio Colaiocco, titolare del fascicolo aperto sul caso.

Il magistrato ha poi chiesto ai carabinieri del Ros di acquisire presso la società dove lavorano ogni notizia utile per l’indagine come gli ultimi contatti avuti dai due rapiti. Agli investigatori è stato anche chiesto di accertare chi fosse l’autista dei due che è stato lasciato sul posto del rapimento e anche di stabilire come la società abbia appreso del rapimento e quali siano state le norme di sicurezza adottate dalla società per proteggere i suoi dipendenti.

Dalla ricostruzione dei fatti emerge che il rapimento è avvenuto alle 7.30 di ieri mentre i due tecnici si stavano recando dalla loro residenza al luogo di lavoro. I rapitori li hanno bloccati con tre automobili impedendo loro e a un cittadino canadese di fuggire

“Mio fratello doveva partire domenica dalla Libia per fare ritorno qui a Borgo San Dalmazzo, dove lo stiamo aspettando”, ha detto telefonicamente dall’Adnkronos Ileana Cacace, sorella di uno dei tecnici , che quando fa ritorno in Italia si reca nel comune cuneese dove vive anche la mamma 86enne. “Siamo tutti molto in ansia, com’è naturale – aggiunge – novità purtroppo al momento non ce ne sono, speriamo”, conclude. adnkronos

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